Gli asili preparano l’accoglienza dei bambini scappati dalla guerra
Prime richieste nelle 160 scuole dell'infanzia Fism Varese: "Serve un progetto pedagogico di accoglienza "intelligente, lungimirante, generosa e sollecita"
«Nelle nostre scuole un’accoglienza intelligente, lungimirante, generosa e sollecita». Con queste parole, parafrasando l’invito dell’Arcivescovo di Milano, la presidente di Fism Varese (Federazione italiana scuole materne), Maria Chiara Moneta descrive l’obiettivo del lavoro di accoglienza che viene predisposto in questi giorni dalla Fism a diversi livelli, dal nazionale a quello diocesano e locale.
Il primo passo è raccogliere in maniera capillare, attraverso un questionario diffuso anche nelle 160 scuole dell’infanzia della provincia di Varese, i posti disponibili per i bambini ucraini che arrivano sul territorio.
«Le prime richieste per l’ingresso in asilo di bambini scappati dall’Ucraina sono già arrivate, anche a Varese città nei quartieri di Sant’Ambrogio e Casbeno – racconta la Moneta – Stiamo predisponendo un progetto pedagogico regionale specifico per l’inclusione, che comprenda l’intervento di mediatori, per condividere pratiche e parole chiave dell’accoglienza dei bambini e delle loro famiglie, che in pochi giorni hanno abbandonato tutto trovandosi spaesati, ricongiunti magari ad alcuni cari ma separati bruscamente da altri affetti e da tutto ciò che considerano casa».
Alla costruzione del progetto lavorano, assieme alla Fism anche diocesi, Caritas e amministrazioni comunali.
“Le nostre scuole dell’infanzia – fa sapere la Fism nazionale – potrebbero diventare delle oasi di serenità per i bambini ucraini e le famiglie dei nostri bimbi dei focolari di accoglienza per i loro genitori. Noi ci siamo! Il nostro specifico mestiere è accoglienza ed educazione, gesti di fraternità e di pace”.
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