A Ponte Tresa la Finanza sequestra due auto tra cui una Porsche
I mezzi, pur immatricolati in Svizzera, erano di proprietà di persone stabilmente residenti in Italia
I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Luino, in servizio di sorveglianza doganale al Valico stradale di Ponte Tresa, hanno sottoposto a sequestro amministrativo due automezzi di varia marca e cilindrata, immatricolati in territorio elvetico e condotti da soggetti residenti stabilmente in Italia.
Durante lo svolgimento delle attività di controllo e di contrasto agli illeciti valutari, i militari avevano svolto un accertamento su due auto in ingresso in Italia, un’auto di lusso di particolare pregio Porsche Macan ed una Renault Kangoo, entrambe immatricolate in Svizzera e condotte da soggetti stabilmente residenti in Italia. I mezzi, in violazione della Convenzione di Istanbul, venivano sottoposti a sequestro amministrativo, finalizzato alla confisca.
Ratificata e resa esecutiva in Italia con la legge n. 479/95, la Convenzione prevede la regola secondo la quale «i mezzi di trasporto immatricolati fuori del territorio doganale comunitario, ad uso privato ed intestate a persone stabilite fuori dal detto territorio, possono circolare nel territorio della Comunità in regime di ammissione temporanea senza dover assolvere le formalità doganali previste (dazi ed Iva), per un periodo massimo pari a 6 mesi, anche non consecutivi, a decorrere dal primo ingresso nel paese». Il veicolo può essere utilizzato esclusivamente dall’intestatario «ovvero da un congiunto entro il terzo grado parimenti stabilito fuori dal territorio doganale comunitario, oppure da altra persona stabilita fuori dal territorio doganale, purché debitamente autorizzata dal titolare nonché da persona stabilita nel territorio doganale comunitario a condizione che il titolare od un suo congiunto, entro il terzo grado, si trovi a bordo del veicolo».
La medesima norma prevede la possibilità che il veicolo immatricolato fuori del territorio doganale comunitario ed utilizzato per uso privato, possa essere utilizzato, «in determinati casi e con determinati limiti temporali anche da persone fisiche stabilite all’interno della comunità, in possesso di apposita autorizzazione rilasciata dal competente Ufficio doganale».
Con il pagamento delle sanzioni comminate per importo di circa 7.000 euro, le autovetture sono state restituite ai legittimi proprietari.
L’azione preventiva e repressiva svolta dalla Guardia di Finanza della provincia di Varese, principalmente è stata incentrata proprio nell’individuazione dei veicoli utilizzati da persone residenti in Italia che, senza l’autorizzazione doganale ed in violazione della convenzione di Istanbul, erano alla guida di un’auto immatricolata nella vicina confederazione elvetica.
Un fenomeno diffuso quello che vede cittadini italiani comprare autovetture anche di lusso in paesi extra-UE per risparmiare sul bollo auto, sull’assicurazione RCA, su altre imposte o per rendere più difficili, o addirittura del tutto vane, le procedure per il recupero di sanzioni per le eventuali violazioni del Codice della Strada. È la nuova frontiera degli illeciti economico finanziari che viene contrastato dalla Guardia di Finanza nell’ambito del quotidiano lavoro per la legalità.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.