I carabinieri donano 90 alberi per far tornare a vivere il Mottarone
Gli alberi, donati grazie alla disponibilità dei vivai della Regione Piemonte, sono stati piantati nella mattinata di sabato 9 aprile con la partecipazione delle autorità e di tanti bambini
Dopo la tragedia del 23 maggio scorso, quando il crollo della funivia sul Monte Mottarone costò la vita a 14 persone, per consentire di svolgere in sicurezza le operazioni di rimozione della cabina della funivia con l’ausilio di due elicotteri dei Vigili del Fuoco, furono tagliati 80 alberi.
Oggi, mentre la fase delle indagini sta facendo il proprio corso, quell’area è stata restituita ai turisti, ma sta attraversando un periodo particolarmente difficile, conseguenza non solo di quella tragedia, ma anche degli ultimi due anni in cui la pandemia ha reso tutto più complicato.
In un terreno con una forte pendenza come quello in cui è precipitata la funivia, l’assenza di tanti alberi potrebbe provocare rischi importanti per eventuali smottamenti mettendo ulteriormente in pericolo i passaggi dei turisti e di chi abita nelle vicinanze ed è necessario ripristinare la sicurezza dell’area il prima possibile.
La mattina di sabato 9 aprile l’Arma dei Carabinieri, con la speranza di trasmettere un messaggio positivo non solo nel ricordo delle vittime, ma anche per restituire la giusta vitalità ad una zona che è particolarmente sofferente da allora, anche grazie alla disponibilità dei vivai della Regione Piemonte, ha donato al Mottarone 90 alberi trasportati, piantati e protetti dai militari dell’Arma e da alcuni volontari che si sono resi disponibili.
Insieme ai carabinieri anche numerosi bambini che hanno contribuito con la loro opera a fare qualcosa di positivo per quella zona che tanto ha sofferto.
All’evento, oltre all’Arma dei Carabinieri, hanno partecipato le autorità della provincia e locali, tra cui il Prefetto del Verbano Cusio Ossola, il Procuratore della Repubblica e il sindaco di Stresa.
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