La chiesetta di San Quirico “miracolata” per la seconda volta
Non è la prima volta che la piccola chiesa di San Quirico corre il rischio di andare a fuoco. Come avvenuto questa volta, a salvarla, sono stati i volontari che hanno fatto tutto il possibile per fermare il fuoco
Erano da poco passate le 22 di venerdì 15 aprile, quando i volontari della protezione civile di Ranco e della pro loco, insieme al sindaco, Francesco Cerutti e al vicesindaco di Angera, Marco Brovelli, hanno dovuto abbandonare la cima di San Quirico in fretta e furia.
Un colpo di vento improvviso ha fatto cambiare la direzione del fuoco costringendoli a lasciare immediatamente la zona e abbandonare anche le speranze di portare in salvo la chiesetta sulla cima del colle. Armati dell’attrezzatura necessaria, dal tardo pomeriggio e fino alle prime ore della sera, avevano lavorato senza sosta per pulire e isolare l’area e per cercare in ogni modo di arginare le fiamme divampate nei boschi della collina tra Angera e Ranco, mentre sugli altri versanti continuavano ad operare le squadre coordinate da vigili del fuoco e protezione civile.
Nessuno ci avrebbe scommesso e quando nella tarda mattinata di sabato, sono arrivate le prime foto aeree che mostravano la chiesa intatta, tra la nebbia dei fumi dei focolai ancora attivi, l’emozione è stata grande così come lo stupore. Le mura dell’edificio, risalente al 1200, erano state risparmiate, così come il tetto, intonso, e l’interno con i suoi affreschi caratteristici.
«Abbiamo fatto tutto il possibile in condizioni molto dure – ha raccontato successivamente, Federico Brovelli, vicesindaco di Ranco e tra i volontari presenti sul posto -. Ed stato anche merito di questo duro lavoro se la chiesa si è salvata». Questo è certo, ma molti amano pensare che ci sia stato anche un intervento della Provvidenza, rivolgendo il pensiero a Quirico, il piccolo martire cristiano a cui questa chiesa è dedicata. Parlare di miracolo forse è troppo, anche se non è la prima volta che la chiesetta di San Quirico corre un rischio di questo genere.
Riportano le cronache che a inizio Novecento, un incendio molto violento scoppio sulla collina di San Quirico. Era il 16 marzo del 1907, secondo i fatti ricostruiti dal Corriere della Sera l’incendio durò “parecchi giorni”. “La storica chiesa – si legge nell’articolo dell’epoca – che dalla cima del monte domina tutti i dintorni, è circondata dal fuoco ma i contadini sono riusciti ad isolarla ed ora vegliano per allontanare qualsiasi pericolo”. Anche in quel caso l’incendio fu impressionante: “Di notte i paesi vicini ed un tratto del lago sembrano illuminati come da un immenso faro che proietti un chiarore stranamente fantastico”.
Un altro incendio, anche in questo caso molto vasto, è scoppiato, sempre a San Quirico circa cinquant’anni fa. Alcuni testimoni ne hanno parlato in questi giorni ricordando gli sforzi di allora per domare le fiamme: «Ma non era nulla in confronto a quello che abbiamo visto questa volta».
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