Il Circolo Sestese “dona un sorriso” ai bambini ucraini
Grazie a una raccolta fondi al campus estivo sono stati ospitati una decina di bambini ucraini. "Gli sforzi della comunità sul territorio hanno creati una rete solidale"
![Aiuti Ucraina](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2022/04/aiuti-ucraina-1294142.610x431.jpg)
“Anche un piccolo gesto può fare la differenza e regalare un sorriso a un bambino scappato dalla guerra in Ucraina”. È questo quello che è successo a Sesto Calende dove la comunità, dalle aziende del territorio ai singoli cittadini, si è unita per aderire all’appello del Circolo Sestese.
Nelle scorse settimane l’associazione ha infatti lanciato una raccolta di donazioni in modo tale che i bambini ucraini ospitati nella città tra Ticino e Lago Maggiore potessero partecipare alle giornate del campus estivo dedicato ai ragazzi.
«Anche noi vogliamo fare la nostra parte all’interno della comunità accogliendo come ospiti i bambini rifugiati in forma totalmente gratuita. Per farlo, però, abbiamo avuto e abbiamo tutt’ora bisogno di una mano – spiega il presidente Alberto Quaglini -. Fortunatamente il nostro stimolo si è trasformato in una vera e propria rete di solidarietà; molte persone hanno allargato il proprio cuore, si sono rese volenterose di condividere ospitalità. Se non fosse stato per i donatori, a partire dai partner del campus ( Lido Okay, Wave, Verbella, Lisanza Sporting, Rojac e la Sd Mago Libero) che si sono corresponsabilizzati, avremmo avuto non poche difficoltà nel permettere quest’iniziativa».
Sono una decina i ragazzi che attualmente stanno frequentando le giornate estive organizzate dal Circolo sestese. Tra di loro i più grandi comunicano in un “ottimo inglese”, mentre quelli più piccoli riescono comunque a divertirsi e farsi capire con la forza degli sguardi e dei gesti: «È bello vedere come i ragazzi solidarizzino molto tra di loro, a differenza degli adulti forse sono più portati a comprendere il dramma della guerra vissuto dai dei loro coetanei, a volte anche con domande semplici ed empatiche sulla vita di tutti i giorni – sottolinea Quaglini -. Come organizzatori tentiamo di far vivere quest’esperienza in modo costruttivo sia per i nostri ospiti sia per i giovani sestesi: il nostro obiettivo è quello di poter integrare tutti i partecipanti e cogliere un arricchimento dal punto di vista umano e una capacità di lettura dei fenomeni che governano il mondo».
Nei piani di Quaglini e dell’associazione c’è anche la realizzazione di una grande giornata di festa, aperta a tutti, alla fine del campus: «Stiamo cercando di organizzarla, rappresenterebbe l’occasione ideale per chiamare tutta la comunità ad ascoltare testimonianze le voci di chi è fuggito dalla guerra, che va sempre ripudiata. Nei primi giorni dopo lo scoppio della guerra – ricorda Quaglini – gli ucraini sul territorio di Sesto Calende erano quasi 250, oggi sono una settantina. La maggior parte cerca di tornare a casa, in particolare chi vive nella parte occidentale del Paese dove i focolai di guerra si sono allontanati, ma c’è anche chi è intenzionato a cercare lavoro per rimanere a vivere qui, come nel caso di una “famiglia sestese”».
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