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Tre arresti per le torture nei boschi dello spaccio a Casalzuigno e Duno

Blitz dei militari della compagnia di Luino in provincia di Pavia. Due gli episodi contestati a carico dei tre provenienti dalla stessa zona del Marocco

Generico 11 Jul 2022

Nudo per strada con braccia spezzate e orecchio tagliato in un caso, e con pesanti vessazioni nell’altro tanto da far partire subito le indagini dei carabinieri della compagnia di Luino che sono arrivati ai sospettati di gravi reati, e per questo finiti in manette con un blitz in provincia di Pavia.

I fatti sono avvenuti fra i Comuni di Duno e la località Arcumeggia, a Casalzuigno,
Era il 4 giugno scorso quando un 25enne marocchino era stato portato in ospedale a Varese con molteplici ferite sul corpo causate da frustate inferte da un gruppo di connazionali che lo avevano torturato e legato ad un albero, nascosto nei boschi del territorio, fino ad arrivare a spezzargli le ossa di un braccio e ad amputargli parte dell’orecchio. Il giovane, dietro minaccia delle armi da fuoco puntate ed in presenza di molti altri connazionali che lo tenevano sotto tiro, era stato anche rapinato dei suoi averi; il tutto per rimarcare la predominanza del potere in capo ad una specifica banda di spacciatori che, proveniente dal territorio della provincia di Pavia si era, negli ultimi mesi, stanziata nelle valli varesine per esercitare l’attività illecita dimostrando di sapersi far temere da chiunque grazie al possesso di fucili e machete con i quali garantirsi la difesa da chiunque volesse insinuarsi in quel territorio, compresi altri connazionali.

Due settimane dopo è toccata la stessa sorte da un 40enne italiano resistente in un vicino paese, reo di non essere più ritenuto dalla banda un affidabile elemento su cui contare, visto che egli si era sempre prestato per scorrazzare a piacimento i vari cavalli della droga, portandoli di bivacco in bivacco, in cambio di pochi grammi ceduti come prezzo per la sua “fedeltà”. Anche lui è stato percosso e torturato mentre veniva tenuto legato da un albero per poi venire liberato tanto da dover ricorrere alle cure del pronto soccorso per le ferite riportate.

Le indagini hanno consentito di chiudere il cerchio attorno a tre di questi pericolosi spacciatori, tutti trentenni originari del Marocco ed irregolari, i quali hanno dimostrato di non essere solo dei meri detentori di droga, da cedere con la consolidata tecnica lungo i tornanti delle strade secondarie che portano in vetta, ma addirittura capaci di farsi temere per la crudeltà delle loro azioni e l’ormai consolidato possesso di armi da sparo usate più volte per minacciare chiunque si avvicini. Una volta individuato il loro nascondiglio nella provincia pavese, i militari di Luino con la collaborazione dei colleghi di quel Nucleo Investigativo, dopo averli rintracciati, li hanno condotti alla locale casa circondariale ove il GIP, a margine dell’udienza di convalida, ne ha disposto la custodia cautelare in carcere in attesa di accertarne le responsabilità nella sede dibattimentale, quando sarà celebrato il processo a loro carico.

Pubblicato il 16 Luglio 2022
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