A Luino il racconto della notte di fiamme: “Quei botti, poi siamo scappati in pigiama”
Il boato del fulmine caduto sul palazzo in piazza Risorgimento sentito a centinaia di metri di distanza. La villeggiante milanese: “Ho perso la casa dei miei sogni da dove mi svegliavo col lago”
«Una vita intera di lavoro dei miei genitori per prendere una casa al lago, per poi vederla bruciare così»: sono le parole di una signora di Milano accorsa questa mattina alle 7 sul posto dell’incendio perché avvisata che la sua amata casa d’infanzia, quella da dove si vede il lago e che accompagnava il cuore nelle lunghe giornate di relax stava andando in fumo. Le sue parole sono spezzate e negli occhi mentre parla sembrano scorrere tutti i ricordi che la legavano a questa mansarda, tutta in legno e all’ultimo piano.
A raccontare di quanto successo questa mattina sono tanti, molti dei quali abitano proprio vicino al palazzo che questa notte ha preso fuoco causa un fulmine. Tutti con la stessa versione: «Abbiamo sentito dei botti ma credevamo fossero dei ragazzini o dei petardi» e poi l’affaccio alla finestra e il fumo e le fiamme che annebbiano la vista: «Solo allora ci siamo accorti che in realtà era un incendio. Un signore urlava ‘aiuto, aiuto, al fuoco’. Ci siamo spaventati da morire».
E non si può nemmeno immaginare invece quel che hanno provato le 7 persone che questa notte erano dentro al palazzo. Quando sono dovuti scappare, con indosso un solo pigiama e in mano un solo cellulare, consapevoli che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbero visto la loro amata casa. Sì perché per l’ultimo piano purtroppo non c’è più nulla: tutto andato distrutto nel rogo, dal tetto ai piani mansardati nonostante l’enorme sforzo profuso dai vigili del fuoco.
Nemmeno più la chiave della macchina si è salvata, tanto che per spostare alcune automobili è stato necessario l’intervento del carro attrezzi: pericoloso lasciarle parcheggiate durante le operazioni di disaggio delle pesanti travi e del materiale di carpenteria mezzo bruciato che annerito dal fuoco viene mandato a terra dal lavoro delle motoseghe delle squadre dei vigili del fuoco al lavoro sulle autoscale e che hanno dato il cambio ai colleghi smontanti della notte. Sono decine e decine i lunensi arrivati per rendersi conto di persona del danno, assistendo alle operazioni delicate di messa in sicurezza e bonifica dell’edificio. Il palazzo è storico e oltre a trovarsi in centro rappresenta da sempre un punto di riferimento: è vicino alle Poste, al Commissariato e al polo scolastico; al piano terra si trova una farmacia, un parrucchiere e un bar: tutto per ora inagibile.
«Un boato fortissimo, noi abitiamo non distante dalla chiesa del Carmine e l’abbiamo sentito», dicono alcuni dei presenti che guardano in alto verso il palazzo ferito per scuotere la testa subito dopo.
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