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A Luino il racconto della notte di fiamme: “Quei botti, poi siamo scappati in pigiama”

Il boato del fulmine caduto sul palazzo in piazza Risorgimento sentito a centinaia di metri di distanza. La villeggiante milanese: “Ho perso la casa dei miei sogni da dove mi svegliavo col lago”

incendio luino 8 settembre 2022

«Una vita intera di lavoro dei miei genitori per prendere una casa al lago, per poi vederla bruciare così»: sono le parole di una signora di Milano accorsa questa mattina alle 7 sul posto dell’incendio perché avvisata che la sua amata casa d’infanzia, quella da dove si vede il lago e che accompagnava il cuore nelle lunghe giornate di relax stava andando in fumo. Le sue parole sono spezzate e negli occhi mentre parla sembrano scorrere tutti i ricordi che la legavano a questa mansarda, tutta in legno e all’ultimo piano. 

 

A raccontare di quanto successo questa mattina sono tanti, molti dei quali abitano proprio vicino al palazzo che questa notte ha preso fuoco causa un fulmine. Tutti con la stessa versione: «Abbiamo sentito dei botti ma credevamo fossero dei ragazzini o dei petardi» e poi l’affaccio alla finestra e il fumo e le fiamme che annebbiano la vista: «Solo allora ci siamo accorti che in realtà era un incendio. Un signore urlava ‘aiuto, aiuto, al fuoco’. Ci siamo spaventati da morire».

E non si può nemmeno immaginare invece quel che hanno provato le 7 persone che questa notte erano dentro al palazzo. Quando sono dovuti scappare, con indosso un solo pigiama e in mano un solo cellulare, consapevoli che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbero visto la loro amata casa. Sì perché per l’ultimo piano purtroppo non c’è più nulla: tutto andato distrutto nel rogo, dal tetto ai piani mansardati nonostante l’enorme sforzo profuso dai vigili del fuoco.

Nemmeno più la chiave della macchina si è salvata, tanto che per spostare alcune automobili è stato necessario l’intervento del carro attrezzi: pericoloso lasciarle parcheggiate durante le operazioni di disaggio delle pesanti travi e del materiale di carpenteria mezzo bruciato che annerito dal fuoco viene mandato a terra dal lavoro delle motoseghe delle squadre dei vigili del fuoco al lavoro sulle autoscale e che hanno dato il cambio ai colleghi smontanti della notte. Sono decine e decine i lunensi arrivati per rendersi conto di persona del danno, assistendo alle operazioni delicate di messa in sicurezza e bonifica dell’edificio. Il palazzo è storico e oltre a trovarsi in centro rappresenta da sempre un punto di riferimento: è vicino alle Poste, al Commissariato e al polo scolastico; al piano terra si trova una farmacia, un parrucchiere e un bar: tutto per ora inagibile.

«Un boato fortissimo, noi abitiamo non distante dalla chiesa del Carmine e l’abbiamo sentito», dicono alcuni dei presenti che guardano in alto verso il palazzo ferito per scuotere la testa subito dopo.

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Pubblicato il 08 Settembre 2022
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