Commercio, via libera del Consiglio regionale al Programma Pluriennale
E’ il principale atto di programmazione, in primo piano incentivi, occupazione e la tutela del suolo. Scurati: “Azioni fondamentali”. Straniero: “Progetto datato”
Semaforo verde del Consiglio regionale al Programma Pluriennale di Sviluppo del Settore Commerciale (PPSSC) – di cui è stato relatore il Presidente della IV Commissione Gianmarco Senna (Lega) – che rappresenta il principale atto di programmazione del settore, un documento di indirizzi finalizzato a promuovere un equilibrato sviluppo delle diverse tipologie e forme distributive. Il piano contiene, inoltre, una serie di criteri di carattere generale per l’insediamento e la valutazione delle grandi strutture di vendita e fornisce indicazioni generali per i Comuni per la valutazione delle medie strutture di vendita. Gli indirizzi del PPSSC ed i criteri dei successivi provvedimenti attuativi non determinano scelte localizzative delle strutture commerciali sul territorio lombardo, ma costituiscono un orientamento per le scelte di pianificazione che rimangono di competenza dei Comuni.
Gli indirizzi generali più significativi introdotti con la nuova proposta di Programma:
. Concentrazione dei nuovi progetti di insediamenti in ambiti di rigenerazione urbana senza nuovo consumo di suolo favorendo contemporaneamente il rilancio della funzione commerciale, con l’inserimento di Medie e Grandi Strutture di Vendita, come elemento di rafforzamento/caratterizzazione dei contesti urbani, in particolar modo dei centri storici, delle aree dismesse comunali e sovracomunali, anche con il coinvolgimento dei distretti urbani del commercio, per favorire interventi di riuso e riconversione di spazi abbandonati o sottoutilizzati.
. Incentivazione (anche attraverso procedimenti semplificati e misure premiali) all’ammodernamento e ristrutturazione delle Grandi e Medie Strutture di Vendita, con previsione di riuso e rimodulazione flessibile di spazi, anche ai fini di altre funzioni di carattere sociale e di pubblica utilità, promuovendo, come forma premiale, l’utilizzo di materiali eco-compatibili e riutilizzabili.
. Contenimento del fenomeno delle aggregazioni di fatto di medie strutture di vendita e revisione delle tipologie dei format commerciali alla luce dell’evoluzione dell’offerta.
. Scelte localizzative e sussidiarietà d’area vasta: incentivare ulteriormente nella programmazione attuativa le forme di concertazione e rafforzamento della coesione amministrativa locale.
. Sostenibilità socioeconomica: quota più significativa delle risorse derivanti dagli impegni di sostenibilità degli insediamenti per interventi di sostegno al piccolo commercio del territorio di riferimento, anche attraverso i Distretti del Commercio
. Sostenibilità ambientale: integrazione degli insediamenti con il contesto territoriale interessato attraverso: rafforzamento della concertazione e pianificazione preventiva, anche a livello sovracomunale; maggior definizione dei criteri di compartecipazione economica per la realizzazione di opere infrastrutturali per la mobilità e di interventi per la mitigazione del rumore e del rischio idraulico; eventuali accordi, ove possibile, tra operatori commerciali ed amministrazioni locali atti ad incentivare la mobilità dolce e sostenibile; opere di ripristino delle condizioni ecologiche originarie dei suoli e massima attenzione alla qualità del paesaggio, dell’impatto visivo e all’efficientamento energetico degli edifici; utilizzo nel sistema di approvvigionamento logistico o di servizio alla clientela di mezzi a basso impatto ambientale.
. Maggior attenzione agli aspetti occupazionali e alla formazione: perfezionare l’attuale sistema di valutazione del fattore occupazione nelle GSV, affinare ulteriormente le forme di garanzia sul mantenimento e lo sviluppo dei livelli occupazionali e prestare maggiore attenzione alla formazione del personale addetto.
. Programmazione e pianificazione di nuove aperture e adeguamenti di GSV con superficie superiore a 10mila mq solo nel caso di progetti di rigenerazione e riqualificazione urbana con interventi di interesse pubblico e nell’ambito di strumenti di programmazione negoziata con promozione o adesione regionale.
Voto convintamente favorevole da parte del gruppo Lega, che in Aula, per voce della Consigliera Silvia Scurati, ha ricordato come quello del commercio in questi anni sia stato uno dei settori che ha sofferto di più: “Prima la pandemia e la conseguente crisi economica, successivamente, proprio mentre l’economia lombarda iniziava finalmente a ripartire, lo scoppio della crisi energetica e delle materie prime. Problematiche a cui si aggiunge quella, in corso da tempo e spesso sleale, della concorrenza delle vendite online monopolizzata dai colossi internazionali a discapito di negozi fisici”.
“Con questo programma pluriennale – ha sottolineato – Regione Lombardia vuole difendere e valorizzare le attività commerciali di prossimità, i negozi tradizionali di vicinato e di dettaglio presenti nei Comuni, ma anche la media e grande distribuzione purché in maniera coerente con il territorio. Azioni fondamentali contro la desertificazione commerciale sfruttando, dove possibile, la rigenerazione urbana evitando il consumo di suolo. Importanti anche gli emendamenti per tutelare le aree mercatali esistenti sotto il profilo della pianificazione urbana a vantaggio degli operatori commerciali nei centri storici, nonché la pianificazione di nuovi insediamenti di grandi strutture di vendita superiori a 10mila metri quadri, o 5mila metri quadri in ambito montano, solo nell’ambito di progetti di rigenerazione e riqualificazione urbana”, ha aggiunto Scurati.
Non sulla stessa linea il PD che con il Consigliere Raffaele Straniero ha sottolineato come “è un piano datato. Era urgente per questo settore importante un aggiornamento, ma se vogliamo incidere davvero – ha spiegato – i dati devono essere realistici, mentre il programma si sviluppa sulla base di numeri relativi al 2018-2019, al massimo ai primi mesi del 2020. Ma nel frattempo il mondo è radicalmente cambiato”. Le novità, ha fatto presente, sono legate a più fattori: “Il settore risente delle dinamiche a livello economico, delle mutate esigenze dei consumatori, connotate da grande rapidità. Ma soprattutto, degli ultimi tre anni che hanno inciso grandemente, prima con la crisi pandemica e ora con quella energetica”. Perplessità anche a proposito del fatto che “non si capisce quali sono gli indirizzi che si intendono perseguire. Ad esempio, andrebbero studiate meglio le aperture, anche per tutelare i lavoratori e la qualità della loro professione. Naturalmente – ha aggiunto Straniero – ci vuole un approccio diverso, che guardi anche con maggiore attenzione al commercio di vicinato”.
Voto di astensione dal Movimento 5 Stelle. “Il contenuto di questa Proposta, pur presentando elementi migliorativi, arriva con almeno dieci anni di ritardo sulle esigenze del settore. Avremmo voluto – ha dichiarato il Consigliere pentastellato Ferdinando Alberti -che la stessa regolamentazione qui prevista per i centri commerciali fosse estesa anche agli impianti logistici. Oggi sono le logistiche il vero business per i cementificatori. Sono gli insediamenti logistici ad avere le più impattanti ricadute sul sistema economico-ambientale, sia in termini di lavoro e occupazione che in termini di sostenibilità”.
Astenuto anche il Consigliere del Gruppo Misto Luigi Piccirillo: “Provvedimento lacunoso sul tema del consumo di suolo e non risponde in maniera adeguata alle necessità delle pmi”
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