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Arriva a Varese Uaf, la startup che fa incontrare anziani soli con “nipoti” under 35

Grazie ad un algoritmo creato da due giovani milanesi. L'obiettivo è quello di alleviare la solitudine dei "senior" ma anche di arricchire i giovani, favorendo un proficuo scambio generazionale

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Anziani soli che, più che l’aiuto a far la spesa, avrebbero bisogno di condividere momenti quotidiani come una passeggiata, un caffè, una partita a carte. Per sentirsi meno soli, per tornare a condividere la gioia dello stare insieme.

In Italia, secondo gli ultimi dati Istat, gli over 65 costituiscono il 23% della popolazione – un dato che sembra essere destinato a crescere – e di questi il 32% vivono da soli. Anche in provincia di Varese gli over 65 – di cui non ci è dato sapere se vivono soli – corrispondono comunque al 24,3 %.

Questo il panorama che ha spinto Cecilia Rossi e Matteo Fiammetta a realizzare UAF – che sta per U Are Family – un’app in grado di mettere in contatto anziani soli con giovani under 35, grazie ad algoritmo che li combina in base a interessi, passioni e attività comuni. Attiva a Milano, Bergamo e Roma, presto arriverà anche a Varese, Parma, Bologna e Torino.

«Io e Matteo ci siamo conosciuti alle elementari e poi ci siamo riavvicinati durante il lockdown. E’ stato un periodo molto brutto per me e parlando con Matteo di questa solitudine, dovuta alla pandemia, ci siamo resi conti che ci sono persone che questa condizione la vivono costantemente, in particolare gli anziani» racconta Cecilia Rossi Co-Founder di UAF.

Il pensiero è poi andato alle loro nonne e al poco tempo che, a causa di impegni, lavoro o studio, riuscivano a dedicargli. Una consapevolezza che ha fatto nascere in loro l’esigenza di far fronte a situazioni simili, e l’idea di creare un app con questo obiettivo ha subito preso piede nelle loro teste. Ma la solitudine che le loro nonne potevano provare era una condizione che valeva anche per gli altri anziani?

«Una volta che abbiamo ripreso ad uscire ci siamo “appostati” fuori da mille supermercati, chiese, farmacie, per chiedere direttamente a loro cosa provassero e di cosa avessero bisogno – continua Cecilia Rossi – e ciò che è emerso è che non era tanto l’aiuto a fare la spesa ciò che gli mancava, ma proprio il fare cose semplici, in compagnia. Come giocare a carte, fare una passeggiata, parlare e condividere pensieri e interessi».

Così, a dicembre, dopo mesi e mesi di lavoro l’app UAF ha finalmente assunto la sua attuale funzione: un modo genuino, facile, sicuro e divertente per mettere in contatto anziani soli con nipoti volenterosi, “Non offriamo un servizio di caregiver o badanti, ma un’esperienza di scambio in tranquillità e sicurezza con ragazzi giovani, come potrebbero esserlo dei nipoti” si legge sul sito.

E se come per ogni buona idea, serve tempo perché parta, Cecilia racconta di aver colto subito il potenziale di questa iniziativa. Dapprima vedendo la grandissima adesione da parte dei giovani – oggi la community di nipoti di Milano conta circa 1300 under 35 – e poi ricevendo diverse telefonate di nonni che, dopo gli incontri, le raccontavano felici e commossi l’esperienza.

In particolare, Cecilia racconta di un aneddoto molto significativo: «Ricordo con commozione quel giorno in cui Nonna Silvia incontrò la sua Nipote, pronta ad ascoltare e commentare insieme a lei l’Opera, sua grande passione. La sorpresa fu che la Nipote portò con sé un tablet per vederla, oltre che ascoltarla. Nonna Silvia scoppiò a piangere perché l’Opera non l’aveva mai vista, ma sempre e solo immaginata. Fu quello il momento in cui capimmo che eravamo sulla strada giusta».

 

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Un post condiviso da UAF – U Are Family (@uaffamily)

Questo il senso più profondo di UAF: alleviare la solitudine dei “senior” ma anche arricchire i giovani, favorendo un proficuo scambio generazionale, avvicinare due generazioni a cui non si è mai data l’opportunità concreta di incontrarsi. Perché come ci racconta Cecilia, la solitudine, soprattutto nella grandi città, non appartiene solo agli anziani: «Anche noi giovani spesso ci sentiamo soli, soprattutto chi è studente fuori sede. Creare delle community e mettere in contatto persone, anche se di età molto diverse, può aiutare anche i “nipoti” a sentirsi parte di un qualcosa, a crescere e confrontarsi con ‘chi ne sa di più’».

Se “prenotare” un nipote è semplice, diventarlo richiede qualche passaggio in più. Nel primo caso basta che l’anziano (o la famiglia), chiami il numero verde 3519289518. A questo punto verrà fatto compilare un breve questionario per individuare le preferenze di interessi e verrà chiesto di descrivere il carattere dell’anziano, così che l’algoritmo possa creare una rosa di 2-3 nipoti “perfetti per lui”. Il primo incontro è sempre gratuito e se contento e intenzionato a proseguire, i successivi incontri saranno prenotabili al telefono, con la possibilità di incontrare lo stesso nipote o cambiare.

I giovani, invece, per diventare dei ‘super’ nipoti dovranno superare un accurato processo di selezione: dopo aver compilato un form, avranno un momento di incontro con Cecilia e Matteo e poi dovranno affrontare un periodo di formazione con una psicologa, «Che darà loro gli strumenti per affrontare e relazionarsi al meglio con le persone anziane e fragili».

UAF lavora sia per ‘liberi’ utenti che per aziende, ed è proprio grazie alle collaborazioni con queste ultime che da una parte può riconoscere ai nipoti un contributo per ogni ora di compagnia e, dall’altra, può tenere un prezzo calmierato per gli anziani che vogliono usufruire del servizio.

«Ma comunque – conclude Cecilia – quasi nessuno lo fa per un ritorno economico. Il senso più vero di questa startup si trova nel fare del bene in un modo semplice ma strutturato, sopperire alla solitudine, creare opportunità reali e un concreto impegno sociale».

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero 351 9289518 oppure visitare il loro sito, che trovate cliccando qui. 


Il lavoro sulla demografia

Varesenews sta conducendo un lavoro di analisi demografica su diverse realtà del Varesotto. Siamo partiti dai dati (che trovate in questo articolo) e abbiamo raccontato alcune storie. Ci sono i super nonni di Agra, i bimbi di Piero e la realtà di Casciago. Tante altre ne stiamo raccogliendo.  E se volete segnalarci una storia sul tema che riguarda la demografia e le generazioni dei nostri comuni potete farlo attraverso questo modulo:

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Pubblicato il 26 Ottobre 2022
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