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Mercato di Sesto Calende, Caielli: “La giunta non neghi ai mercatari il confronto”

La lettera aperta dell'ex sindaco Roberto Caielli a una settimana dalla consultazione popolare per il mercato: "Sbagliato pensare che la maggior parte dei sestesi si sarebbe espresso con l'astensione. L'emergenza sanitaria è terminata da 7 mesi: il mercato non può essere spostato senza una valida motivazione ed una precisa procedura"

Protesta  al mercato di Sesto Calende

“Chi ha proposto la consultazione per poter spostare il mercato prenda atto dell’opinione dei cittadini e delle categorie interessate”. Con una lettera aperta l’ex sindaco e attuale consigliere all’opposizione di Insieme per Sesto Roberto Caielli invita l’amministrazione di Sesto Calende a una riflessione non solo sull’esito della consultazione popolare per la posizione del mercato svoltasi della settimana scorsa – che ha visto oltre l’80% dei partecipanti votare per il centro ma senza raggiungere il quorum – e, più in generale, sulla quella che è stata la gestione dei banchi del mercoledì negli ultimi due anni, quando, nel maggio 2020, il mercato cittadino è stato spostato tra Viale Capricciosa e Viale Lombardia legati all’emergenza sanitaria.

Dopo la consultazione dei cittadini, alla quale ha risposto solo il 15% degli aventi diritto, la decisione ritorna al Consiglio Comunale, come era del resto previsto, anche in caso di superamento del quorum.

Secondo il diritto amministrativo ogni decisione deve essere presa dagli organi competenti e, da questo punto di vista, ai fine della decisione sula sede del mercato, che compete al Consiglio Comunale, una “consultazione”, equivale ad un sondaggio o al pare di un esperto o di un consulente: non ha alcuna forza giuridica nei confronti degli aventi diritto e dei portatori di interesse.

Chi vive del mercato, chi ha acquistato una licenza e un “posteggio” sulla piazza, lo ha fatto sapendo che il mercato non può essere spostato senza una valida motivazione ed una precisa procedura, con tanto di progetto partecipato.

Motivazioni allo spostamento del mercato l’Amministrazione non ne ha date, poiché quella dell’emergenza Covid-19 era legata ai DPCM che sono scaduti da 7 mesi. Anzi la Giunta più volte ha negato di avere una propria intenzione. Dunque, il punto fermo è che il Mercato di Sesto ha la sua collocazione nella sua sede storica: il centro. Non c’è alcun atto, né alcuna intenzione del Consiglio Comunale, della Giunta o del Sindaco che dica il contrario.

Al contrario della Giunta altri si sono espressi: prima di tutti i mercatari, coloro che fanno il mercato, i quali da due anni chiedono in larga maggioranza il ritorno in centro. Poi si sono espressi i negozianti del centro, che la Giunta non ha voluto consultare, lo hanno fatto con un proprio questionario: 71 su 92 hanno espresso la preferenza per il centro. Infine, tra i Consiglieri Comunali, con un atto di trasparenza verso gli elettori si sono espressi gli esponenti delle due minoranze che rappresentano ben oltre il 40% dei cittadini: anch’essi a favore del centro.

Ora ci si chiede cosa farà la Giunta, che proposta porterà in Consiglio.

A mio avviso la Giunta, se non vuole trasformare in un sopruso il pasticcio che ha già combinato con la “consultazione”, deve finalmente parlare coi mercatari, ai quali ha negato il diritto ad un confronto e poi deve attenersi alla logica e seguire il precedente costituito dall’esito della consultazione sulla proposta di Centrale a biomasse bocciata nel 2012.

Anche in quel caso la partecipazione dei cittadini non superò il quorum, ma l’esito fu altrettanto chiaro, con il 90% delle risposte contraria a quella che in un primo tempo era stata presentata come una proposta della Giunta, che poi cambiò idea di fronte a dubbi e critiche dei residenti.

La Giunta decise, giustamente, di accantonare la proposta e accettò il Non espresso da una larga maggioranza di una minoranza di votanti. Logico e coerente.

Il nostro caso è analogo: il mercato ha una sue sede storica, stabilita in atti che hanno avuto conferma nel tempo, ultima l’approvazione del regolamento con la localizzazione nel centro storico e sul lungofiume. E’ avvenuto nel 2018, appena quattro anni fa, con questa maggioranza, con Sindaco Colombo.

Da lì si deve partire, questo è il solo dato certo, l’unico dato legittimo sulla posizione mercato.

Non esiste dunque alcun presupposto né giuridico, né politico, per spostare il mercato da dove deve essere: nel centro, come da regolamento in vigore. Chi ha proposto la consultazione per poterlo spostare prenda atto dell’opinione dei cittadini e delle categorie interessate.

Non vale nemmeno la pena discutere l’idea, avanzata da qualcuno che si crede più furbo di tutti, secondo la quale la maggioranza dei sestesi si sarebbe espressa, con l’astensione, a favore di qualsiasi scelta verrà fatta, dunque anche dello spostamento in via Lombardia. Non è così, poiché il Sindaco in Consiglio Comunale giustificò la consultazione dicendo che lo spostamento del mercato dal centro non nel programma elettorale della maggioranza; dunque, non era una scelta che Giunta avrebbe fatto senza un consenso esplicito.

Questo consenso non c’è e chiunque vede che dire il contrario equivarrebbe a praticare il gioco delle tre carte come metodo di governo: nascondere le scelte per avere le mani libere.

La democrazia non funziona così.

Roberto Caielli, Consigliere Comunale

di
Pubblicato il 27 Ottobre 2022
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