Pellicini e i boschi dello spaccio: “Bene i cacciatori sul territorio, presidio di legalità”
Così il parlamentare di Fratelli d'Italia dopo il rinvenimento nelle montagne della Valcuvia di alcune piazze di spaccio nei boschi. “Il fenomeno va combattuto in tutti i modi"
«Dopo quanto accaduto lo scorso weekend nei boschi di Casalzuigno, con alcuni cacciatori che hanno scoperto un bivacco di spacciatori extracomunitari, è ancora più evidente il ruolo fondamentale che i cacciatori medesimi svolgono a livello sociale», lo dice l’onorevole Andrea Pellicini dopo la sortita lo scorso fine settimana, di alcuni cacciatori che in Valcuvia hanno rinvenuto postazioni e bivacchi di spaccio nelle montagne sopra Casalzuigno.
«La loro costante presenza sul territorio», continua l’onorevole Pellicini «sempre rivolto ai cacciatori, «rappresenta infatti un presidio di legalità insostituibile, in grado di garantire un controllo e un costante collegamento con le forze di polizia».
«Anche per questo motivo la caccia non va osteggiata, come spesso accade, sulla base di questioni ideologiche. L’attività venatoria va invece difesa, perché i cacciatori sono ormai tra i pochi che frequentano i nostri boschi e, oltre ad assicurare una importante selezione di specie animali problematiche come gli ungulati, puliscono e mettono in sicurezza i sentieri. Per il resto, la gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti. I boschi sono infestati di spacciatori extracomunitari. Il fenomeno va combattuto in tutti i modi e le forze di polizia vanno sostenute al massimo in questa vera e propria battaglia di legalità e civilità».
Sulla questione legata allo spaccio nei boschi, mesi addietro era intervenuto anche l’assessore regionale Riccardo De Corato in merito alla presenza di pusher nella zona del Parco Pineta chiedendo una sorta di “militarizzazione” dei boschi contro gli spacciatori.
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