Prezzi alti e servizi lontani, Lago Maggiore buen ritiro per i “baby boomers” ma con pochi bambini
Luoghi scelti per chi cerca natura e tranquillità, ma non dalle giovani famiglie o dalle nuove generazioni che spesso devono fare i conti con la lontananza dai centri e la mancanza di comodità. E così la maggior parte dei cittadini è tra i 58 e i 76 anni
Comuni bellissimi, affacciati sul Lago Maggiore e in mezzo alla natura. Scenari unici, spesso cercati da turisti di tutta Europa ma che spesso non bastano per attirare giovani coppie con bambini piccoli o le nuove generazioni. Perché se da una parte i panorami mozzafiato e l’aria buona sono un’ottima attrattiva per il turismo, dall’altra spesso bisogna fare i conti con i prezzi delle case che si alzano e difficoltà nei trasporti e nei servizi in generale.
E così, il numero di Baby Boomers sale e quello dei giovani e dei giovanissimi scende. Un esempio è Castelveccana dove i bambini tra gli 0 e i 10 anni sono 104, ovvero il 5, 6% della popolazione, mentre i cittadini tra i 58 e i 76 anni sono il 27.7% della popolazione, la maggior parte. Ovvero un paese da “baby boomers” e il dato è oramai consolidato (GUARDA I DATI).
Così come spiega il sindaco di Castelveccana Luciano Pezza: «Nel 2002 il dato era del 22.4%, nel 2020 era il 26,9%, oggi supera il 27%. A cosa è dovuto? Sicuramente al fatto che non ci sono industrie sul territorio e porta le persone a spostarsi da qui».
«Dall’altra parte però siamo vicini alle Svizzera e questo è un dato importante – aggiunge il sindaco – : almeno 200 cittadini di Castelveccana sono frontalieri. È un paese molto apprezzato dai turisti e per chi cerca un buen retiro una volta raggiunga l’età della pensione. Mentre per le famiglie giovani è più difficile, la lontananza con le grandi città non aiuta, seppur qui ci siano la scuola dell’infanzia, la primaria, mentre la scuola secondaria è condivisa con Porto Valtravaglia».
Mettendo da parte i dati, però, è giusto sottolineare che le realtà giovanili di Castelveccana esistono e sono luoghi preziosi per la comunità, un esempio è la scuola dei canottieri di Caldè, ma c’è anche un oratorio molto attivo che riunisce anche i giovani del circondario.
Spostandoci di qualche chilometro verso Varese, incontriamo invece Laveno Mombello. Comune di ottomila abitanti e punto di snodo per chi deve raggiungere la sponda Grassa, l’Alto Varesotto da una parte e la zona di Sesto Calende dall’altra, condivide con Castelveccana l’alto numero di Baby Boomers, ovvero la fascia d’età tra i 58 e 76 anni (con il 28%), segue la Generazione X, quella tra i 42 e i 57 anni (con il 23, 4%), poi la generazione Y quella tra i 25 e i 41 anni (14,7%).
A spiegare alcuni dei motivi che rendono Laveno un paese per le generazioni più adulte è l’assessore ai Servizi Sociali e alle Politiche giovanili Elisabetta Belfanti: «Laveno è senza ombra di dubbio un bel paese: paesaggisticamente è attrattivo, la tranquillità regna sovrana, è ben servito dai mezzi di trasporto. È tradizionalmente scelto dalle famiglie che dalla città vengono qui per trascorrere il fine settimana o dei periodi di vacanza e finisce per diventare il buen retiro per i membri meno giovani dei nuclei stessi». E spiega: «Consente quindi di vivere in assoluta tranquillità, non lontano dai famigliari. Inoltre, il paese è ben servito anche dal punto di vista dei supermercati e delle attività commerciali in generale e questo è un altro elemento che può incidere sulla scelta delle generazioni meno giovani; la presenza di una RSA ben strutturata e con un’associazione di volontariato molto attiva può costituire un’altra ragione di scelta. Le attività ricreative e culturali proposte negli anni hanno inoltre contribuito ad aggregare questa fascia di popolazione, anche se va sottolineato come la pandemia ne abbia ridotto le proposte; l’attuale amministrazione è molto sensibile su questo tema e si sta attivando per riprendere vecchie iniziative e promuoverne di nuove».
Mentre guardando alle nuove generazioni aggiunge: «Una riflessione al contrario va fatta sulla percentuale di popolazione giovanile che risiede sul nostro territorio: qui i numeri scendono, forse a causa del livello medio degli affitti, più alto rispetto ai paesi limitrofi». Ad ogni modo, l’amministrazione guidata dal sindaco Luca Santagostino fin dall’inizio del mandato ha sempre promosso una politica per i giovani, tanto da istituire anche un Consiglio dei Giovani per poter alimentare e costruire un percorso di proposte per i giovani del comune. «La recente costituzione del Consiglio comunale dei giovani, così come le molte offerte che di recente il nostro comune ha attivato, hanno l’obiettivo di far ridiventare Laveno un paese scelto dalle nuove generazioni per il benessere e la bellezza del luogo», conclude Belfanti.
Abbiamo quindi chiesto a Carolina Barzan, eletta sindaca del Consiglio Giovani come le nuove generazioni vedono il comune e cosa vorrebbero: «Laveno Mombello è un comune dove mezzi di trasporto, mobilità e collegamenti sono ben accessibili. Inoltre, è un comune in mezzo alla natura che permette di sfruttare al meglio sentieri e fare escursioni, oltre alla prossimità con il Lago Maggiore. A questo si aggiunge la possibilità di praticare sport e vivere gli spazi all’aperto. Rispetto alle cose da migliorare invece, sarebbe bello avere un luogo di ritrovo per i giovani anche nei mesi più freddi e maggiori attività ed eventi che possano coinvolgere anche i più giovani. Mancano poi dei negozi con orari flessibili o continuati e sarebbe bello poter trovare un modo sfruttare e valorizzare al meglio gli edifici abbandonati o poco frequentati come l’edificio dell’ex ceramica».
Sfogliando i due elenchi «baby boomers» e «alpha», tuttavia, non può non balzare agli occhi quella sorta di “piramide rovesciata“ che contraddistingue anche altri centri del Lago Maggiore, uno fra tutti Maccagno con Pino e Veddasca, che presenta analogie e affinità anche per un altro comune confinante che è Tronzano Lago Maggiore. Anche lì i dati parlano chiaro: pochi nati, tanti “quasi anziani”, categoria composta cioè fra i nati ne periodo del boom industriale e la prima grande crisi energetica.
Perché anche qui sussiste questa situazione? Risponde il sindaco Fabio Passera che fa un ragionamento empirico dalle basi molto solide. «I nati all’inizio dell’anno sono tra 14 e 17 e i morti 40, la popolazione sta invecchiando, certo. La mia chiave di lettura legata al fenomeno che stiamo vivendo sul lago posa su due elementi: il mondo della scuola e i prezzi degli immobili», spiega Fabio Passera. «Il grosso problema che hanno i ragazzi che abitano qui sono i collegamenti con gli istituti. In paese abbiamo le scuole primarie. Abbiamo le secondarie inferiori (le medie). Per le Superiori è già necessario muoversi su Luino e Varese, e università pure sono lontane da qui. La seconda chiave di lettura è che i prezzi delle case sono altissimi. C’è uno squilibrio forte dovuto ai turisti tedeschi ante euro cha ha “drogato“ il mercato. Una famiglia che si sposa ha due scelte: stare nella casa di famiglia, altrimenti deve cercare casa da un’altra parte».
Servizi e mattone, verrebbe da sintetizzare, nonostante la zona stia vivendo una buona prospettiva in chiave turistica, con un boom di presenze riscontrate sul Verbano rispetto addirittura al periodo «pre-covid», la considerazione legata al calo delle nascite e all’invecchiamento della popolazione che da queste parti più che altrove si fa sentire deve suonare come un campanello d’allarme: l’Alto Varesotto non è solo il lago e le problematiche legate ai servizi sono decisive per contrastare lo spopolamento delle valli.
Le generazioni del Varesotto
Per costruire questo articolo siamo partiti dall’analisi dei dati sulle generazioni in ciascun comune del Varesotto. Abbiamo costruito tre strumenti che permettono a tutti di esplorare la composizione demografica di ciascun paese: LI TROVATE IN QUESTO ARTICOLO.
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