Dal wwf di Varese la richiesta: “Stop allarmismi sul lupo”
Gli ambientalisti chiedono maggiore attenzione da parte degli organi di stampa nel trattare tematiche legate al predatore. Dove recuperare i dati scientifici sul tema
Più che «attenti al lupo» – dai Fratelli Grimm a Lucio Dalla – verrebbe da invocare un «attenti alla bufala» seguendo il ragionamento di wwf Varese che interviene sul tema dell’informazione legata alla fauna selvatica e più nello specifici al tema legato al grande predatore frutto di considerazioni e valutazioni spesso a cavallo fra credenza e realtà.
L’ALLARME
Quello che non va giù agli ambientalisti riguarda il tono con cui spesso articoli di giornale o approfondimenti sui vari media affrontano il tema: «Purtroppo, spesso, le “notizie” sulla questione, sono generiche e non supportate da dati. E questo danneggia tutti. Il wwf Lombardia, e tutte le sezioni che lo compongono, sottolineano che la soluzione ai presunti danni che i lupi potrebbero provocare si ricerca attraverso l’informazione corretta, il dialogo con le categorie interessate, l’adozione di misure di prevenzione danni e comportamenti idonei, non certo con un battage mediatico fatto di mezze verità, molte invenzioni ma in clima di scontro ed esasperazione».
LUPO (O UOMO) CATTIVO?
«Questa settimana», affermano dal wwf, «in altre zone della Lombardia, si è accusato il lupo dell’uccisione di vacche poi scoperte essere state pugnalate da bipedi poco sapiens; di un attacco da parte di un cane cecoslovacco, di mucche uccise dai fulmini e articoli che riescono a collegare quanto accaduto ai lupi. Insomma, anche a fronte di evidenze lampanti che escludono i lupi, è comodo mantenere un’ipotesi che li coinvolga».
LA SOLUZIONE
Per affrontare seriamente o problemi, o i presunti tali, per avere un quadro preciso del fenomeno servono preparazione e dati validi. E questi già esistono: i dati sulla presenza del lupo in Lombardia, all’interno di un monitoraggio nazionale, sono pubblici e possono essere consultati liberamente, grazie ai progetti Life Wolf Life e Natura che vale. Il monitoraggio prosegue anche quest’anno in tutta la regione e i risultati saranno noti nel 2023.
LUPO IN PIANURA
Va ricordato inoltre che la presenza del Lupo nella pianura lombarda è nota da tempo e non rappresenta alcuna sorpresa, dato che questo animale non è una specie tipica di montagna. Il lupo si espande usando molto le aste e i corridoi fluviali, grazie alla presenza di prede, soprattutto caprioli e cinghiali. Ma si ciba abbondantemente anche di nutrie e ovviamente, quando ne ha l’opportunità, di animali domestici. La sua convivenza con l’uomo è una caratteristica della specie da sempre e non rappresenta una novità né una criticità in sé.
LE SEGNALAZIONI NEL VARESOTTO
Da alcuni mesi si segnala la probabile presenza di un branco di lupi nel lodigiano, sul quale tuttavia mancano ancora evidenze genetiche. Questa settimana le segnalazioni nel Varesotto. Senza certezza nessuno può affermare neppure di sapere da dove vengano quei lupi, se dall’Appennino o dalle Alpi o da altre zone della pianura.
«Wwf Lombardia si rende disponibile per ulteriori approfondimenti e per fornire dati certi e attendibili sulla situazione del Lupo in Lombardia».
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