Immigrazione clandestina e droga, blitz della polizia con arresti a Porto Ceresio
Un algerino metteva a disposizione la propria abitazione ai profughi in procinto di passare il confine. Fermati anche altri passatori che trasportavano gli immigrati in Svizzera. Colpito anche lo smercio di droga nelle zone boschive
È di una persona arrestata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a Porto Ceresio e di numerosi denunciati il bilancio dell’operazione contro la tratta di profughi che in arrivo da Milano in treno proseguivano il loro viaggio verso la Germania e l’Europa settentrionale in auto grazie ad un’organizzazione ramificata che permetteva di lucrare.
L’uomo finito in manette è un “passatore” di nazionalità Algerina che ospitava profughi mediorientali per poi consegnarli ad alcuni “colleghi” che li portavano in auto oltreconfine, sfruttando proprio il valico di Porto Ceresio.
Nel complesso all’algerino sono attribuiti atti di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina commessi tra l’ottobre 2021 ed il maggio 2022 in favore di 20 migranti di etnia curda provenienti dalla Siria e dall’Iraq, di cui 9 minorenni; la perquisizione eseguita a sorpresa dalla polizia di frontiera di Luino a casa sua ha infine consentito di scoprirvi una giovane donna siriana con i tre figli minori, ancora in attesa dell’ultimo passaggio oltre confine.
Nel corso dei vari servizi sono stati intercettati e tratti in arresto dagli agenti italiani o svizzeri 5 “passatori” sorpresi a transitare dal valico di Porto Ceresio con le loro autovetture cariche di migranti illegali; tutti gli stranieri clandestini rintracciati nel corso dei vari servizi sono stati poi avviati alle procedure espulsive.
Gli indagati erano stabilmente dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti nelle aree boschive già notoriamente afflitte da tale fenomeno criminale, smerciando ingenti quantità di varie sostanze, tra cui prevalentemente cocaina, eroina ed hashish, a consumatori della zona ma anche provenienti dalla vicina Svizzera.
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