Frana di Creva: “Situazione critica, si chiede l’intervento di Regione Lombardia”
Questo ciò che è emerso nella riunione di condominio straordinaria tenuta a Palazzo Serbelloni, a cui si è aggiunta la preoccupazione dei residenti di dover pagare di tasca propria gli interventi di messa in sicurezza e la rabbia per il caro-affitti
“Come state? Male”: queste le parole delle decina e decina di residenti che ormai quasi 20 giorni fa hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni a causa di una frana – ancora attiva – che lo scorso 5 gennaio ha colpito la palazzina “C” di Creva.
Si è tenuta lunedì 23 gennaio all’interno della Sala Consiliare del Comune di Luino una riunione straordinaria di condominio alla presenza dell’amministratore condominiale Paolo Della Rossa, del dirigente generale di Camera Condominiale di Varese Andrea Leta, del sindaco Enrico Bianchi, degli assessori Antonella Sonnessa, Elena Brocchieri, Ivan Martinelli, Francesca Porfiri, del consigliere Giuseppe Cutrì e della segretaria comunale Carla Amato.
«Vi siamo vicini e ci stiamo adoperando per aprire un conto, che gestirete voi, per raccogliere fondi e per cercare di supportarvi il più possibile. Tramite un’associazione, inoltre, metteremo a disposizione anche psicologi a cui potrete rivolgervi gratuitamente» fa sapere il dirigente di Camera Condominiale di Varese, Andrea Leta.
Quanto accaduto ha causato una situazione psicologicamente pesante per i residenti che, a distanza di 20 giorni dall’accaduto, ancora non sanno quando potranno rientrare nelle loro case. La preoccupazione è quella di non trovare una sistemazione adeguata per gli anziani, il caro-affitti e la possibilità che Regione Lombardia o lo Stato richiedano di pagare di tasca propria gli interventi di messa in sicurezza: «Se così fosse possono tenersi gli appartamenti – ha chiosato una signora -. Ma se così non fosse, quanto dobbiamo ancora aspettare? Non vogliamo trovarci davanti dei palazzetti fantasma».
«Dal punto di vista tecnico oggi sul fronte roccioso sono impegnati diversi tecnici per effettuare i primi lavori di messa in protezione e installare una rete – ha spiegato il sindaco Bianchi -. Purtroppo, questi lavori non permetteranno ai residenti di rientrare subito nelle loro case a causa della situazione pericolosa in cui si trova il fronte roccioso e della necessità di pulire il vallo e consolidare la barriera di contenimento. Per finanziare questi primi interventi è stato utilizzato il fondo comunale con richiesta di rimborso alla Regione Lombardia per opera di somma urgenza».
Essendo poi un’area privata – appartenente a tre proprietari diversi – la situazione è ancora più complicata dal punto di vista amministrativo. «Abbiamo già avviato le necessarie procedure per chiedere chiarimenti in merito alla proprietà privata della montagna attraverso una PEC che intima un intervento entro 30 giorni. Per ora non è arrivata nessuna risposta» ha detto ancora il primo cittadino.
Occupato in modo oneroso sulla parte di messa in protezione della parete rocciosa, il Comune si è anche subito attivato per sostenere le spese degli alloggi temporanei per i residenti che, a causa dell’emergenza, non avevano un posto dove andare, a differenza di colore che hanno trovato “rifugio” a casa di amici e parenti «che ringraziamo moltissimo» ha sottolineato Bianchi.
«Il comune però, sia per la parte tecnica che per quella logistica, può arrivare fino ad un certo punto – ha chiosato in ultimo il sindaco -. E’ necessario che Regione Lombardia intervenga per effettuare valutazioni approfondite e fornire soluzioni. Per quanto riguarda la ricerca di ulteriori abitazioni ci siamo rivolti a Comunità Montana Valli del Verbano e alla Provincia. Abbiamo inoltre cercato di capire in Regione se ci fosse la possibilità di aumentare la voce “sostegno affitti” ma per ora è tutto fermo, salvo per quanto riguarda il Piano di Zona in cui si trova un fondo di 130mila euro che potrebbe essere utilizzato per questa situazione. Non è però esclusivo del comune di Luino e quindi va accordato con gli altri comuni che anch’essi presentano situazioni di difficoltà. Chiediamo solidarietà, sostegno e collaborazione alle istituzioni e ai cittadini dei comuni limitrofi».
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