Omicidio di Castelveccana nei boschi dello spaccio, martedì l’autopsia, identificata la vittime
La Procura: "L'accusa potrà essere modificata, regredendo in legittima difesa o in eccesso colposo nell'uso delle armi, od anche elisa, proprio in funzione dell'esito delle attività tecniche in corso"
È stato identificato l’uomo trovato morto nelle alture di Castelveccana nel tardo pomeriggio di Venerdì, domani verrà eseguita l’autopsia sul cadavere e la posizione del carabinieri indagato è tuttora al vaglio: si parla per il mo0mento di omicidio ma l’accusa potrebbe anche perdere di peso e addirittura decadere qualora gli accertamenti che la sqaudra Mobile sta eseguendo diano un esito capace di escludere responsabilità penali.
Lo specifica una nota della Procura della repubblica di Varese che questa mattina, lunedì 13 febbraio, fa chiarezza sulla vicenda e offre un punto della situazione dettagliato, a firma del dottor Massimo Politi, procuratore facente funzioni
«Allo scopo di aggiornare gli organi di stampa e quindi l’opinione pubblica sullo stato delle indagini relative al rinvenimento del cadavere avvenuto in località Castelveccana in data 10 febbraio 2023, si precisa quanto segue: la persona deceduta è stata identificata nel cittadino marocchino Nachat Rachid del 1989, irregolare nel territorio nazionale, ove è entrato con modalità non accertate, mentre alcuni parenti dello stesso si trovano già in Italia in posizione regolare; nel pomeriggio di domani martedì 14 sarà svolta l’autopsia sul corpo del predetto presso l’Istituto di Medicina Legale di Varese.
«Già nella giornata di ieri ed in data odierna sono stati e saranno svolti, sul luogo dell’evento, accertamenti tecnici e ricognizioni da parte del personale di polizia scientifica, allo scopo non solo di accertare la dinamica dei fatti ma anche a quello di reperire eventuali armi occultate o disperse e, quindi, verificare qualsiasi ipotesi ricostruttiva».
«Subito dopo e comunque entro questa settimana saranno effettuati accertamenti balistici su tutti i reperti rinvenuti od estratti dal corpo della vittima, presso il laboratorio della polizia scientifica di Milano; le attività di indagine sono dirette dal Sostituto Procuratore della Repubblica D.ssa Giulia Floris e per correttezza procedimentale, atteso il coinvolgimento di appartenente all’Arma dei Carabinieri, la cui iscrizione nel registro delle notizie di reato non implica alcun giudizio di responsabilità, le deleghe di attività investigativa sono state attribuite alla Polizia di Stato».
«L’Arma dei Carabinieri, nei confronti della quale si conferma piena fiducia, ha fornito e fornisce, per il tramite del Comando Provinciale dei Carabinieri di Varese, piena collaborazione, né si esclude in futuro, anche prossimo, l’attribuzione all’Arma dei Carabinieri di specifici incarichi utili alla ricostruzione di ogni particolare, nei limiti e nei modi conformi alle regole dettate dal Codice di Procedura Penale».
«L’attuale iscrizione nel registro delle notizie di reato nei confronti del militare dell’Arma, per il reato di omicidio, potrà essere modificata, regredendo in legittima difesa o in eccesso colposo nell’uso delle armi, od anche elisa, proprio in funzione dell’esito delle attività tecniche in corso».
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