Il cavallo di battaglia rimane sempre lo stesso, ed è la faccenda della precedenza: «Mai pretenderla se non si è certi di riceverla».

E non potrebbe essere diverso, non potrebbe cambiare perché lo ripete da una vita Giancarlo Colombo che a 100 anni insegna ancora ai giovani a guidare, oggi solo la teoria dal momento che la pratica, le guide, si fanno solo fino ai 60 anni, ma negli ultimi 40 il volante non l’ha mai mollato.

«Oggi ogni tanto guido, faccio poca strada, non è che mi fidi tantissimo dei miei riflessi». Del resto il principio di precauzione è quello che sa sempre governa chi conduce un veicolo e i propri riflessi rappresentano una delle variabili di cui tenere conto, anche se per guidare a questa età è necessario rinnovare la patente ogni due anni.

Oggi è festa: un salto alla Motorizzazione civile di Varese per un brindisi, poi a pranzo coi dipendenti, gli auguri speciali per un maestro delle precedenze e dei cartelli. In una parola: il mago del quiz.

Perché la patente è cambiata, ma l’esame no e prevede sempre i test che servono per mettere alla prova la conoscenza dei candidati nella gestione di incroci e altro. È allora che il signor Colombo tira fuori i suoi ferri del mestiere: la lunga bacchetta in legno che serve per arrivare in alto nel tabellone dove sono segnati i «casi» da affrontare nei quesiti, e l’esperienza di tanti anni passati ad insegnare, gli schemi fatti imparare a memoria e i mille consigli.

Alla fine il tempo passa, e cambiano anche le esigenze, spiega Colombo. «Oggi fare la patente viene visto come un passaggio scontato con l’acquisizione della maggiore età. Ci sono ragazzi che vengono controvoglia e per questo a volte non studiano. Un tempo le motivazioni erano altre, dettate dalle necessità».