Due anni e 8 mesi per la rapina all’Acqua&sapone di Cadegliano Viconago: arrestato grazie all’esercente “Sherlock Holmes“
Pena ridotta in abbreviato per l’uomo, classe 1975 che a volto scoperto e con un cacciavite in mano si portò via 100 euro. Ma venne notato da un cittadino modello, e arrestato
Era stato arrestato grazie ad un esercente “Sherlock Holmes“ che ha fatto il suo dovere: dopo la rapina a mano armata aveva notato quell’uomo col cacciavite ancora in mano trafficare nei dintorni di un’auto nel parcheggio di Cadegliano Viconago dove trova spazio un’areA commerciale che ospita alcuni punti vendita fra cui anche quello di ”Acqua&sapone”, lo note dedicato a prodotti detergenti per la casa e per la cura della persona.
Quel giorno, il 25 ottobre scorso, venne compiuto un colpo che fruttò al sospettato una modica cifra, 100 euro; una rapina atipica, quasi con la voglia di farsi scoprire: volto scoperto in favore di telecamera, fare impacciato, forse sotto l’effetto di sostanze, il cui uso è stato ammesso in fase di interrogatorio.
Così come pure le responsabilità: prima ai carabinieri della compagnia di Luino che lo interrogarono dopo l’arresto seguito appunto alla segnalazione del cittadino che notando gli indizi chiamò subito il 112. Poi, ancora, un’altra ammissione in fase di interrogatorio al momento della convalida dell’arresto: «Sono stato io, ammetto le mie responsabilità».
In fase di giudizio poi – di fronte al giudice per l’udienza preliminare – l’emersione di un periodo molto negativo attraversato dall’imputato rimasto senza casa, affetti e lavoro, piombato nelle dipendenze, e fino a pochi anni fa incensurato.
L’avvocato Oskar Canzoneri ha optato per il giudizio abbreviato che ha consentito di beneficiare di una riduzione di pena da 3 anni e 6 mesi chiesti dalla pm Anna Zini a 2 anni e 8 mesi, con la decisione che ha visto prevalere le attenuanti generiche alla recidiva contestata, consentendo così una pena più mite.
L’uomo rimane in carcere in regime di custodia cautelare. Quella dell’esercente che aiuta le forze dell’ordine a risolvere un caso fa il paio con un’altra vicenda sempre consumatasi nell’Alto Varesotto: fu quella raffica di furti di utensili da giardinaggio che venne fermata grazie alla segnalazione di alcuni “nonni giardinieri”, anziani dei paesi interessati dai furti che segnalarono i sospettati ai carabinieri permettendo così ai militari di consegnare alla giustizia i responsabili (già giudicati dal tribunale di Varese).
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