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In Valcuvia arrivano i grandi cani da pastore “anti-lupo” della Sila

Una lettrice invia nuove foto e informazioni sullo sbranamento sospetto avvenuto sulla strada per Duno: “Il capriolo azzannato a Cuveglio è stato ucciso la notte fra domenica e lunedì“

Generico 20 Mar 2023

«Come si può vedere dalle foto allegate, il sangue è fresco quindi il probabilmente azzannamento è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì scorso».

La lettrice Federica Fidanza invia foto (vedi sotto) dello stesso animale notato da alcuni escursionisti giovedì sera.

I suoi scatti sono più chiari ed evidenziano in maniera piuttosto netta la predazione di un giovane ungulato, probabilmente un capriolo, avvenuta con un attacco alla gola dell’animale, cui è seguito lo sbranamento del corpo che ha lasciato sul posto solo la testa e parte del vello.

È un tassello in più, anche in questo caso segnalato subito da Varesenews alle forze dell’ordine, che riguarda la possibile presenza di un predatore nella zona della Valcuvia, dove non è improbabile che vi sia la presenza di esemplari di lupo in dispersione, come hanno dimostrato le notizie di cronaca di Varese e Busto Arsizio: è lo stesso esemplare che ha ucciso il capriolo? O l’animale è stato predato da cani randagi e poi divorato da altri animali del bosco?

Generico 20 Mar 2023

Le predazioni alla gola sono tipiche del lupo, mentre il cane anche di grossa taglia preferisce attaccare posteriormente non avendo la potenza di un morso risolutivo come quello del lupo.

Ma sono, queste, supposizioni, dal momento che è necessario attendere eventuali valutazioni da parte di esperti per definire con precisione l’accaduto (anche alla luce di una possibile, ma improbabile, attività di bracconaggio). Nel frattempo ieri è arrivata a Duno una coppia di cani da pastore della Sila (foto sopra), maschio e femmina, già oggi al lavoro per sorvegliare le capre.

Proprio qui, qualche settimana fa, era stata segnalata la predazione di un muflone femmina.

«Ad agosto, poi, dovrebbero arrivare due cani da pastore Abruzzese», spiega l’allevatore Gianni Beltrami, da tempo sul chi va là rispetto al possibile ritorno del lupo sulle montagne della valle. «Sono due razze rimaste nei posti di origine dei lupi e provengono direttamente da pastori. Mischio le due razze storiche perché hanno doti diverse che rendono una squadra molto tosta tra chi sta nel gregge come ultima barriera e chi attacca».

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Andrea Camurani
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Pubblicato il 25 Marzo 2023
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