Gli amici di Carminati si ritrovano ad Arolo: “Claudio ha perso tutto, ma non è solo”
Un appuntamento al tramonto organizzato dagli amici del proprietario della house boat che si è inabissata nel lago Maggiore causando 4 morti
Si sono dati appuntamento al tramonto, al ristorante Antico Lido di Arolo di Leggiuno, gli amici di Claudio Carminati, lo skipper della barca naufragata nel Lago Maggiore, poco distante dalla riva di Lisanza. Una serata di raccolta fondi organizzata dal gestore, Gianluca Buson, a cui hanno aderito in una quarantina per dimostrare vicinanza e soprattutto affetto nei confronti dell’amico rimasto coinvolto nella tragedia costata la vita a quattro persone (tra cui la moglie di Carminati, Anna) e che dovrà rispondere per omicidio colposo.
«A Claudio – ha detto il titolare del ristorante – vorremmo dire che gli siamo vicini, che deve farsi forza per ripartire».
Chi lo conosce lo descrive come un uomo semplice e buono, provato da alcune difficoltà della vita, ma che non si è mai dato per vinto. L’attività con la sua barca, dove viveva, stava ingranando bene e sembrava che il momento fosse finalmente propizio, anche nella vita privata, grazie all’incontro con Anna, che aveva sposato di recente. «Claudio ha perso tutto, per questo siamo qui» dicono gli amici.
Tra i tavoli, questa sera nessuno parla della tragedia, di cause o fatalità anche se, all’ingresso del grande salone sul lago, una scatola con una scritta blu ricorda il perché gli ospiti sono qui, ossia “Per Claudio” . Ad Arolo ci sono amici, familiari, il fratello, persone che hanno lavorato con lui e anche qualcuno che non lo conosce nemmeno ma è stato colpiti da quanto accaduto e ha voluto partecipare.
Da Arona, sulla riva piemontese, è arrivato anche il sindaco Federico Monti, che ha celebrato le nozze tra Carminati e la moglie a Monvalle solo due mesi fa. “Dobbiamo aiutarlo e aiutarlo soprattutto a ricominciare”.
A conclusione della serata da Carminati è arrivato un messaggio di ringraziamento:
“Carissimi tutti, vi ringrazio tanto per la vostra solidarietà e spero che in questa vita o nell’altra potrò ricambiare il vostro affetto impagabile. Voi siete nel mio cuore e davvero vorrei abbracciarvi uno ad uno, lo però vi dico che più di
tutto vorrei solo stare in quella barca in fondo al lago, al posto di Anya e delle altre 3 vittime di quel giorno maledetto.
Il vostro affetto è straordinario, mi dà un po’ di forza in questi giorni tragici per me sicuramente per molti altri.
Spero davvero di rivedervi ma ora non riesco a vedermi neanche allo specchio e fatico a stare in piedi, so che mi capite. Un abbraccione immenso…il vostro Claudio”
Le persone che avrebbero voluto partecipare alla serata erano molte di più: «Ho dovuto chiudere le adesioni per motivi di capienza perché eravamo in troppi – rivela Buson -. Ma organizzeremo altre iniziative come questa per dimostrare che ci siamo».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.