Da Lucca a Sesto per ripercorrere la storia dello zio, eroe delle trasvolate atlantiche
Alessandra Zita del Prete, nipote dell'aviatore Carlo Del Prete, protagonista di epiche trasvolate con Francesco De Pinedo e con Arturo Ferrarin, è stata in visita all'ex idroscalo di Sant'Anna, uno dei luoghi simbolo della storia aeronautica
Alessandra Zita del Prete, nipote del celebre trasvolatore atlantico Carlo del Prete, è stata nei giorni scorsi a Sesto Calende e per l’occasione ha fatto visita a uno dei luoghi più importanti nella storia della Provincia con le Ali, il Parco Europa nella frazione di Sant’Anna. Accompagnata da Paolo Pesucci, studioso di argomenti storici ed autore del libro “Carlo Del Prete, Eroe senza tempo, Medaglia D’Oro al Valore Aeronautico“, è stata accolta da una piccola delegazione informale di sestesi e appassionati di storia del volo.
All’ex Idroscalo Militare di Sant’Anna, dove Carlo del Prete svolse il ruolo di comandate, ad attenderli c’erano Alberto Grampa, che recentemente ha dedicato un libro a questo luogo, Andrea Scandola Presidente della Pro Sesto Calende e Marco Limbiati della Sestese Hangar Italy. Con un cicerone d’eccezione si è andati alla scoperta di quel luogo che diede fama e prestigio ai celebri S.55X, gli idrovolanti della SIAI Marchetti protagonisti della Crociera del Decennale del 1933.
Da questo idroscalo, nel settembre 1920, Umberto Maddalena conquistò l’allora primato per il più lungo Raid compiuto da idrovolanti volando da Sant’Anna ad Helsinki su di un idrovolante SIAI S.16 e nel 1925 Francesco De Pinedo e il motorista Ernesto Campanelli volarono per 370 ore percorrendo, con l’idrovolante SIAI S.16 “Gennariello”, 55.000 chilometri da Sant’Anna a Melbourne, Tokio e Roma.
Argomenti cari per i discendenti di chi, nel 1928, si rese protagonista con Arturo Ferrarin del volo senza scalo dall’Italia al Brasile aprendo la strada all’esplorazione dei cieli.
Impresa che gli regalò una fama mondiale ma che pagò con la propria morte in un incidente di volo. Per Alessandra e Paolo è stata l’occasione per ricordare la figura di Carlo, eroe lucchese che solcava i cieli con il coraggio dei grandi dove, fino a quel momento, nessuno aveva mai osato. Nel 1928 si celebreranno i 100 anni dalla sua più importante impresa e dalla scomparsa che anche Sesto Calende celebrerà.
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