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Il volo a bassa quota fra nuvole e vento: così i finanzieri di Vengono hanno ritrovato il corpo della turista milanese

La sortita con l’elicottero del gruppo volo delle fiamme gialle è stato decisivo per individuare “a vista” la salma della donna che da giorni risultava irreperibile. È la seconda vittima lombarda nelle montagne piemontesi nel giro di pochi giorni. I consigli da seguire prima di avventurarsi sui monti

L’elicottero che insiste, il pilota che tiene la cloche ferma nonostante le raffiche di vento fra le nubi basse. Le “avverse condizioni meteo” che sono state vinte dall’abilità dovuta all’addestramento militare che alla fine riescono nell’obiettivo: trovare la persona dispersa.

Purtroppo un’operazione che ha potuto solo riportare a valle un corpo. Era quello di Alessia Protospataro, la turista milanese uscita dal suo b&b nella giornata del 10 agosto a Domodossola e di cui si sono perse le tracce dopo l’invio di alcuni messaggi ad un amico da Santa Maria Maggiore, poi più nulla dopo essersi mossa su mezzi pubblici tanto che è stato riscontrato un suo passaggio sulla Ferrovia Vigezzina.

Ma il telefono suonato a vuoto e poi spento ha fatto presagire il peggio ai soccorritori che hanno schierato un importante combinato di mezzi per l’operazione di ricerca a cui hanno partecipato le componenti del Cnsas della Valdossola e il soccorso alpino «militare», il Sagf della guardia di finanza che si è avvalso del prezioso contributo dei velivoli presenti alla base aerea di Vengono Superiore guidata dal capitano Daniele Lozzi, che ha coordinato in prima persona le operazioni di ricerca rese appunto difficili dalle condizioni proibitive: nonostante questo il corpo della 49enne è stato rinvenuto. La donna è deceduta probabilmente a causa di una scivolata, anche se saranno le indagini della Procura di Verbania a fare piena chiarezza sull’accaduto. È la seconda vittima lombarda che muore sulle montagne del Piemonte in pochi giorni.

Un altro turista milanese è stato invece salvato in Val Grande dopo aver perso la strada per rientrare. La stagione è nel pieno dell’attività turistica e la montagna, specialmente negli ultimi anni che hanno fatto riscoprire località di «prossimità» non meno ricche di fascino devono per far mantenere alta l’attenzione di chi si appresta a visitare questi luoghi, vicini, ma non per questo «facili». Avvisi e appelli che provengono da tutte le componenti deputate al soccorso in montagna, come il Cnsas.

Luca Boldrini, responsabile della Stazione di Varese (che rientra nella XIX delegazione Lariana del soccorso alpino), come ogni anno in questa stagione illustra il «decalogo» da seguire per muoversi in montagna: abbigliamento idoneo alle uscite, preparazione fisica sufficiente, conoscenza dei luoghi e una componente sempre più importante che soprattutto negli ultimi anni la fa da padrona, cioè le previsioni meteo.

L’indice «di ritorno» di elementi estremi che cioè un tempo si verificavano una volta ogni decine di anni, oggi si ripropongono più di frequente e quindi una puntuale valutazione sull’evolversi delle condizioni meteo risulta decisiva. «Dopo un luglio relativamente tranquillo», conclude Boldrini, «ora siamo in piena attività».

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
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Pubblicato il 18 Agosto 2023
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