Nel camping segnalato a Mercallo dalla Gdf: “Altro che case fantasma, seguiamo da vent’anni tutte le norme previste”
I militari contestano il mancato accatastamento di 300 unità abitative e hanno segnalato il camping all'ufficio provinciale ma gli amministratori non ci stanno "Qui tutto in ordine e alla luce del sole"
È stata un fulmine a ciel sereno, quantomeno nelle modalità con cui è avvenuta, la contestazione disposta dalla Sezione Operativa Navale Lago di Lugano (unità specializzata della Guardia di Finanza) per la struttura ricettiva La Vecchia Fornace di Mercallo, il campeggio di roulotte e case mobili in riva al lago di Comabbio.
Le Fiamme Gialle hanno contestato alla struttura il mancato accatastamento di 300 unità abitative, segnalando i singoli proprietari all’Agenzia delle Entrate – Ufficio del Territorio per l’avvio dell’iter sanzionatorio e la regolarizzazione della situazione urbanistica (qui l’articolo).
Un’accusa che viene però messa in discussione dalla società che gestisce l’area i cui amministratori, assicurano, hanno sempre agito nell’ambito delle leggi e autorizzazioni previste e condivise da tutti gli enti coinvolti.
A fare il quadro della situazione, in risposta a quanto contestato, è l’avvocato Simone Brusatori, membro del Cda La vecchia fornace.
«La nostra struttura è organizzata come una società per azioni composta dai singoli proprietari delle strutture mobili. Agisce in forza delle autorizzazioni esistenti e aggiornate fin dal 1978 ed in particolare della convenzione che dal 2004 ci permette l’installazione di case mobili», spiega Brusatori.
«La nostra area ricade in una zona inquadrata come D2, ovvero turistica, e così come previsto dalla convenzione e dalle leggi per ogni casa mobile installata abbiamo depositato una pratica di Scia e pagato oneri di urbanizzazione con una procedura alla luce del sole che coinvolge non soltanto il Comune ma anche la paesaggistica provinciale. Non da adesso ma da vent’anni».
La contestazione della Gdf si muove dunque su una diversa interpretazione delle autorizzazioni in essere sulla quale, però, gli amministratori confidano che si possa fare chiarezza all’interno dell’iter di accertamento: «Non ci aspettavamo che uscissero comunicazioni su una vicenda che è tutta da accertare. Al momento non abbiamo ricevuto neanche una multa, soltanto l’invio di un accertamento che dovrà essere condotto dall’ufficio preposto – conclude Brusatori -. Peraltro noi siamo sicuri al cento per cento del quadro autorizzativo entro il quale ci siamo mossi e se risultasse in qualche misura sbagliato allora ci faremo anche dire come e cosa può essere corretto visto che fino ad ora ci sono state date tutte le autorizzazioni da tutti gli enti coinvolti senza alcuna contestazione».
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