L’abbraccio delle acque: Piero Lissoni si aggiudica il concorso per l’affaccio a lago di Laveno
L'architetto e designer ha presentato un intervento che si basa sulla relazione tra acqua e terra, con nuovi spazi verdi, un percorso ciclopedonale e un elemento audace: una passerella affacciata sul Verbano
Aree verdi, una ciclabile e una passerella aperta sul Lago Maggiore, per estendere il movimento sinuoso e dolce dell’acqua verso il centro abitato: è l’idea del progetto dell’architetto Piero Lissoni per la riqualificazione dell’affaccio a lago di Laveno.
Il progetto dell’architetto e designer milanese ha vinto il concorso di progettazione indetto dal Comune per cercare una nuova visione per il futuro dell’area (i materiali sono stati raccolti dall’articolo su professionearchitetto).
Nel progetto acqua e terra, elementi costitutivi del nucleo lavenese, trovano una relazione ancora più stretta. “L’incontro tra questi due elementi – scrive Lissoni nella relazione di progetto – restituisce una nuova percorrenza, sinuosa e morbida come le coste del lago. Un nuovo modo di vivere Laveno, anche fluttuando sulle acque del suo lago”, con l’elemento sicuramente più audace del progetto, una passerella (un corpo galleggiante connesso alla sponda da due bracci basculanti) che si protende direttamente sull’acqua.
“L’acqua incontra la linea costiera, si propaga, ridefinisce le gerarchie spaziali a favore della pedonalità e della ciclabilità”.
Ma attenzione: non si tratta solo di un intervento per favorire la frequentazione, il nuovo progetto punta infatti anche a proteggere l’abitato dalle periodiche esondazioni. “È fondamentale prevedere una nuova linea che agisca come barriera destinata a bloccare le acque dalle esondazioni decennali. La nostra proposta progettuale lavora in sinergia con il territorio andando a migliorare la morfologia esistente in maniera tale da proteggere l’abitato di Laveno dalle ondate di piena catastrofica”.
«Questo è il primo step dell’intervento» dice l’assessore ai lavori pubblici Fabio Bardelli, consapevole di quqnaot un progetto di questa portata richiederà un lavoro di analisi e condivisione con altri attori del territorio. «Inizieremo un percorso con i progettisti, per condividerlo poi con Soprintendenza e Provincia, per fare tutte le valutazioni necessarie ad arrivare ad un progetto concreto». Per ora l’orizzonte resta la primavera, per arrivare al primo progetto di fattibilità tecnico-finanziaria, per procedere poi a trovare i fondi necessari.
Connettere le aree già riqualificate
Di certo il progetto è ambizioso. «È il tassello che manca per riunire le parti già disegnate della riqualificazione», come viale De Angelis il cui intervento di rinnovo è stato completato nell’estate scorsa.
L’area interessata dal progetto di Lissoni comprende invece via Labiena, strada più interna rispetto al lungolago che in caso di esondazione diventa un percorso privilegiato, piazza Matteotti che affaccia verso il lago e poi lo slargo che protende sull’acqua, piazza Caduti del Lavoro. “Il nuovo spazio urbano che li comprende acquista una chiara direzionalità verso l’acqua, «come se la piazza – spiega l’architetto – fosse naturalmente protesa verso di essa” scrive ancora l’architetto.
“Questi segni – spiega ancora Lissoni nella relazione – sono una vera e propria nuova infrastruttura urbana che accoglie il verde, gli arredi, l’illuminazione oltre a cambi di materiale nella pavimentazione. Questa scelta progettuale restituisce una nuova identità e allo stesso tempo una grande flessibilità spaziale per lo svolgimento di eventi temporanei”.
Gli elementi del progetto
Il percorso ciclopedonale, nel progetto, disegna una nuova linea costiera che mette insieme più elementi, come l’anfiteatro a bordo acqua, il percorso flottante, la nuova area a prato, i nuovi allineamenti arborei, gli arredi urbani. “Questo nuova spazialità consente di ricavare sia una parte pavimentata adatta ad ospitare tutti gli eventi, che una parte prativa caratterizzata dalla presenza delle specie arboree esistenti – mantenute -, dove trovare riparo dalle sempre più frequenti estati torride”
Per riplasmare lo spazio, Lissoni prevede anche il riutilizzo dei materiali oggi in opera: ad esempio la pavimentazione esistente in cubetti di Luserna verrebbe impiegata per la nuova superficie omogenea della grande piazza e i ciottoli di fiume per le linee sinuose caratterizzanti la nuova identità spaziale».
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