“Pronto è la banca”. Così la truffa per svuotare i conti che ha fatto vittime in tutta Italia
Oltre 300 gli episodi documentati ai danni di quasi 150 persone. Otto gli arresti nell'indagine dei Carabinieri dei Comandi Provinciali di Verbania e Napoli
Dalle prime ore di questa mattina nel capoluogo campano i Carabinieri dei Comandi Provinciali di Verbania e Napoli, coordinati dalla Procura di Napoli, sono impegnati in una operazione per l’esecuzione di diversi provvedimenti restrittivi nei confronti degli appartenenti a un’organizzazione criminale, dedita alla commissione di sofisticate frodi on line ai danni di centinaia di correntisti di vari istituti di credito, su tutto il territorio nazionale, finalizzate all’acquisto di capi e accessori di rinomati brand di alta moda. “Sfarzo criminale”, il nome dell’operazione che nelle prime ore di venerdì 15 ha portato all’arresto di 8 persone (di cui 4 in carcere e 4 agli arresti domiciliari).
L’attività investigativa, scaturita da una truffa informatica perpetrata nel 2021 ai danni di un correntista di un Istituto di Credito piemontese e condotta attraverso l’analisi di tabulati telefonici e dei fotogrammi acquisiti presso attività commerciali, intercettazioni telefoniche e telematiche, nonché numerosi riscontri effettuati presso gli Istituti di credito, ha consentito di identificare i responsabili delle frodi. È stata ricostruita così la struttura di un agguerrito network criminale, radicato in provincia di Napoli, che si avvaleva di tecnologie avanzate per eludere i complessi sistemi di sicurezza predisposti dagli istituti di credito.
L’indagine ha permesso inoltre di ricostruire il relativo modus operandi, che consisteva in una preliminare attività di “phishing”, basata sull’utilizzo di software per l’invio massivo di SMS “esca”, recanti dei link di reindirizzamento a siti web clone, del tutto identici a quelli di diversi Istituti di Credito (registrati su portali web dedicati attraverso l’utilizzo di documenti falsi ovvero intestati a prestanome).
In un successivo momento avveniva un contatto telefonico diretto con le vittime, effettuato da sodali addetti a un call center clandestino che, per indurre in inganno gli utenti mediante un software ad hoc, attribuivano alle sim utilizzate (intestate a prestanomi) una numerazione corrispondente ai numeri verdi degli istituti bancari (c.d. “spoofing”). I complici acquisivano così l’identità digitale delle vittime e le relative credenziali di accesso per poi inviare un sms attestante il buon esito dell’operazione, per fugare eventuali sospetti, e l’avviso che entro 24/48 ore sarebbe pervenuto un nuovo codice d’accesso al servizio di home banking.
Attraverso l’accesso abusivo all’app di home banking delle vittime gli addetti alla “monetizzazione” dei crediti svuotavano i conti correnti creando carte di credito virtuali con cui accedevano ai servizi “Pay by link” offerti dalla società NEXI ovvero ai servizi di pagamento contactless offerti da “Samsung Pay”, “Apple Pay” e/o “Google Pay”; acquistavano capi di abbigliamento/accessori iconici di marchi d’alta moda nazionali ed esteri tramite portali web dedicati o in negozi di Milano e Roma;
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