Commercianti, ambulanti e Pro Loco al lavoro per evitare di dividere in due il mercato di Sesto Calende
Il presidente del Gruppo commercianti Patrick Panza alla guida di un progetto corale da presentare entro il 15 gennaio: nella nuova piantina inclusa Piazza Mazzini per riportare tutto il mercato in centro ed evitare la scissione dei 74 banchi
Una nuova soluzione, che include Piazza Mazzini e (in parte) la De Cristoforis, per impedire la divisione del mercato di Sesto Calende in due aree. Il presidente del Gruppo commercianti Patrick Panza è alla guida di un progetto corale – che coinvolge Confesercenti, Fiva, Pro Loco e gli ambulanti – da presentare all’amministrazione comunale entro il 15 gennaio. (In copertina una foto d’archivio del mercato di Sesto Calende, proprio in Piazza Mazzini)
IL MERCATO SEPARATO: LA STORIA IN BREVE
(In questo paragrafo una “succinta” sintesi di quattro anni di storia sestese, per approfondimenti qui tutti gli articoli pubblicati da VerbanoNews). Centro storico o Viale Lombardia? È un lungo dilemma quello che da quasi quattro anni accompagna la città del Basso Verbano. Quale posizione per gli ambulanti del mercoledì mattina? Prima, nel maggio 2020, il trasferimento d’emergenza di oltre cento bancarelle dall’Alzaia di Viale Italia alla zona del campo sportivo, tra Viale Lombardia e Capricciosa, per permettere ai mercatanti di lavorare (e ai cittadini di partecipare) anche durante il covid, poi, nell’autunno 2022, la consulta pubblica con la vittoria del centro e il conseguente voto in consiglio comunale con lo scopo di intraprendere un nuovo progetto per il ritorno sul lungofiume, alla fine, lo scorso Halloween, data l’impossibilità tecnica, per motivi di sicurezza, di un rimpatrio totale dei banchi in centro, la proposta “scismatica” dell’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Buzzi di tenere in considerazione entrambe le location: 57 banchi in centro, lungo il Ticino (da Viale Italia fino a Piazza Guarana per risalire in direzione della Chiesa in Via San Bernardino), gli altri 20 nell’attuale zona del campo sportivo. Nel frattempo, con l’arrivo del 2024, il numero di mercanti attivi e con licenza a Sesto Calende è sceso a 74.
(La piantina per il centro presentato dal Comune ad ottobre)
UN PROGETTO ALTERNATIVO PER EVITARE LA “GHIGLIOTTINA”
Il compromesso dei “due mercati“, tuttavia, ha destato perplessità in diverse persone (non solo gli ambulanti) e addetti ai lavori, che nel pomeriggio di ieri, mercoledì 10 gennaio, si sono ritrovati pubblicamente nella sala Giovanni XXIII per discutere una nuova intesa di massima da presentare entro la dead-line del 15 gennaio all’amministrazione e al consiglio comunale, organo cittadino a cui spetterà l’ultima voce in capitolo prima delle elezioni comunali di giugno.
Seppur appartenente a una categoria diversa rispetto a quella degli ambulanti, il promotore della “riunione a porte aperte” da oltre due ore è stato Patrick Panza, presidente del Gruppo Artigiani e Commercianti, in concerto con la Pro Loco e i rappresentati della categoria (Carlo Daniele Belletta per Confesercenti ed Emilio de Rosa per Fiva, Federazione Italiana Venditori Ambulanti). Nel corso di dicembre, approfittando anche delle vacanze, Panza, geometra, ha dato la propria disponibilità per ideare un progetto alternativo al fine di impedire la divisione (nella foto qua sotto). “Osservazioni” discusse ieri insieme ai mercatanti.
Come evitare la “ghigliottina” dei 74 banchi? Secondo Panza e le associazioni di categoria ridistribuendo i venti stalli previsti per il campo sportivo tra la Piazza Mazzini (16 stalli) e parte della centrale Piazza De Cristoforis (5 stalli, dal 50 al 54). Nella speranza poi di guadagnare metratura significativa attraverso il dialogo con i singoli ambulanti in modo tale da studiare la migliore distribuzione possibile in base alle dimensione fattuali dei vari banchi.
La strategia delle associazioni è chiara: proporre un unico, grande progetto corale, dotato quindi maggior peso, da portare sulla scrivania di Buzzi, presente all’incontro, e soprattutto della sua maggioranza, che, a differenza delle opposizioni (favorevoli al centro), sull’argomento non ha un’idea univoca e lascia dunque libertà di voto ai singoli consiglieri comunali.
Nel corso dei mesi dalla giunta Buzzi sono infatti emerse poche certezze “dogmatiche” su quello che potrebbe essere il piano definitivo: per ragioni di sicurezza non è più possibile la doppia fila di bancarelle su Viale Italia, motivo per cui tutti e 74 i banchi sul lungofiume di Viale Italia «non ci stanno», ma, al tempo stesso, l’attuale posizione emergenziale nella zona campo sportivo per poter essere regolarizzata in via definitiva richiederebbe un ingente lavoro, forse ancora più complesso e costoso del ritorno in centro, oltre ad esser stata un’ipotesi scartata da ben l’82% dei cittadini votanti (15% dei sestesi) alla consulta pubblica del 2022 e di conseguenza dalla giunta. Praticamente impossibile, quindi, la conferma del mercato esclusivamente in Viale Lombardia.
«La piantina presentata, che prende in considerazione Piazza Mazzini, vuole rispettare le priorità dell’amministrazione comunale – spiega Panza -, queste riguardano principalmente il minor blocco possibile di accessi di veicoli alle unità private e la possibilità di intervento di un mezzo d’emergenza sul lungofiume».
«Quello di oggi è stato un confronto costruttivo – conclude sempre Panza al termine di un incontro schietto, non privo di un vero confronto ma senza mai per questo accendersi nei toni -. Questa nuova bozza sarebbe percorribile con la chiusura di Piazza Mazzini. Già in passato l’Associazione commercianti aveva espresso l’intenzione di lasciare libere le piazze, preferendo chiudere quelle che oggi ospitano dei posteggi, proprio come Piazza Mazzini. Pensiamo al tempo stesso sia doveroso creare delle sotto-categorie con dimensioni più piccole per portare avanti il mercato nel centro. Questa osservazione vuole essere ben costruita ma senza porsi con presunzione rispetto al lavoro di altri. L’obiettivo è far valutare (al Comune, ndr.) le effettive esigenze di tutta la città, nei prossimi giorni la presenteremo firmata dalle parti».
LA POSIZIONE PER DIRITTO DI ANZIANITÀ
Come spiegato dal sindaco Buzzi, unico esponente dell’amministrazione presente, il criterio con cui saranno stabilito i nuovi stalli sarà dettato dal diritto di anzianità, naturalmente rispettando in primis le situazioni particolari di alcuni banchi, per esempio quelli gastronomici, che necessitano dell’allacciamento al gas. «Per diritto di anzianità – sottolinea il primo cittadino – non si intende il numero di anni con licenza, ma l’assiduità (il numero di presenze negli anni, ndr.) con cui si è frequentato il mercato di Sesto Calende».
UNA COLLABORAZIONE CHE PIACE
L’incontro corale, circa 40 le persone alla riunione, sembra aver lasciato soddisfatte tutte le parti sedute al tavolo. Da Fiva e Confesercenti (con Belletta che ringrazia il sindaco “forzista” Buzzi per la disponibilità) alla Pro Loco (attento il presidente Andrea Scandola), dal fiduciario Ascom Marco Limbiati alla “componente politica”: oltre al sindaco Buzzi, presenti infatti anche i consiglieri di minoranza Giorgio Circosta (Sesto2030) e Roberto Caielli (Insieme per Sesto):
«La riunione di oggi va nella direzione di accantonare la folle idea di dividere il mercato – così le opposizioni -. In questo senso è stata utile e positiva. Il lavoro e la mobilitazione degli ambulanti stanno di fatto sostituendo le mancanze e l’inerzia di tre anni. Molti problemi evidenziati oggi sarebbero stati così risolti da tempo con beneficio di tutti. È il caso di ricordare che le minoranze avevano proposto di fare questo lavoro fin dal 2021».
«Vedere commercianti-Pro Loco-associazioni lavorare concretamente per il mercato in centro è stato un bel segnale che credo non si possa ignorare» commenta invece Davide Grazioli, banchista che in questi quattro anni più volte si è fatto portavoce dei mercanti. Per lui, come per altri colleghi, la speranza è di riuscire a recuperare ulteriori stalli così da spostare quelli decentrati su Via San Bernardino (la principale chiesa sestese) di nuovo sul lungofiume.
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