Accordo tra Regione e l’Università Bicocca per la mappatura del Lago Maggiore
Firmati nuovi accordi in merito alla mappatura del Lago d’Iseo e del Lago maggiore al fine di migliorare la qualità delle acque e la ricerca ambientale
Nuovi accordi in tema di ricerca ambientale tra l’Assessore Giorgio Maione e il team di Ecologia dell’Università Bicocca. Oggi, martedì 2 luglio a Milano, sono stati firmati nuovi accordi in merito alla mappatura del Lago d’Iseo e del Lago Maggiore al fine di migliorare la qualità delle acque e la ricerca ambientale. (foto d’archivio di Marzia Malesani)
«I nostri splendidi laghi sono fonte di turismo e patrimonio di biodiversità. Il supporto della ricerca è centrale per migliorare la qualità delle acque e ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche», queste le parole dell’Assessore Maione, che ha concluso oggi gli accordi con il team di Ecologia e gestione delle acque interne dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, al fine di controllare periodicamente lo stato delle acque dei Laghi d’Iseo e Maggiore.
Per l’estate 2024 è prevista infatti una mappatura dei due laghi, con il supporto anche da parte della Polizia Provinciale di Brescia, per quanto riguarda il campionamento delle acque. Il tutto, come spiega Maione, costituirà un investimento totale di 40 mila euro. «Ci affidiamo a un partner che ha già promosso diverse iniziative di monitoraggio e studio delle risposte degli ambienti lacustri agli impatti antropici, oltre a interventi di risanamento e tutela degli ambienti lacustri della Lombardia» ha poi aggiunto Maione.
Come si andrà ad agire
Tra le varie strategie che sono state pensate al fine di tenere sotto controllo in modo costante le acque, il progetto FIRE (Freshwater Innovations in Research and Education) permetterà di monitorare con alta frequenza le concentrazioni di gas serra presenti nelle acque superficiali dei laghi.
Infatti, lavorando su un singolo punto e non sull’intera superficie, la Regione Lombardia e i ricercatori mirano a migliorare la comprensione delle dinamiche di diversi parametri di qualità dell’acqua e delle implicazioni della variabilità spaziale.
Questo processo viene fatto proprio perché gli ecosistemi d’acqua dolce svolgono un ruolo cruciale nello scambio di gas serra con l’atmosfera, ma le informazioni a riguardo sono estremamente limitate.
«I dati permetteranno di capire come questi ambienti stanno cambiando in risposta alle pressioni antropiche e climatiche, ma anche di individuare quali sono le più adatte strategie per migliorare tali ecosistemi, con risvolti positivi sulle economie locali», spiega Barbara Leoni, docente di Ecologia di Milano-Bicocca.
Sarà un lavoro di collaborazione, basato sulla volontà di mantenere e ripristinare le funzioni dell’ecosistema, ma anche per garantire molti più benefici verso la popolazione e le attività produttive.
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