Minori stranieri non accompagnati e Wg Art riqualificano uno spazio comunale a Cassano Valcuvia
I ragazzi della comunità gestita da cooperativa San Martino riqualificano la fermata dell’autobus di Cassano Valcuvia, restituendola alla comunità, tirata a lustro e con un dipinto a muro ad arricchirla
Sono le ore 14, quando l’ultimo spruzzo di vernice viene lasciato sul muro che abbraccia la banchina della fermata dell’autobus di Cassano Valcuvia, interamente riqualificata ed arricchita con un dipinto a muro che è stato realizzato dai ragazzi che vivono nella comunità per minori stranieri non accompagnati, ospitata nei locali dell’eremo dei padri carmelitani scalzi e gestita dalla Cooperativa San Martino.
L’inaugurazione subito dopo, con l’affissione di una targa che presenta una frase volta a ricordare l’importanza del gioco di squadra, e dunque del cercare di costituire una comunità più che una società, è solo l’ultimo passo di un percorso avviato molto prima.
«Volevamo restituire qualcosa alla comunità locale che ci ospita», dicono Mariachiara Bossi, responsabile dei servizi in Cooperativa San Martino, e Anna, educatrice che ha seguito i ragazzi della comunità durante l’intero percorso di riqualificazione della fermata.
Così, per adempiere a questa missione, da inizio giugno, diversi ragazzi che vivono sull’eremo hanno iniziato un percorso con gli artisti di WG Art Varese, un’associazione culturale che si occupa di street art. Durante i diversi incontri organizzati dall’associazione e dalla comunità, spiega Ilena Moretti Presidente WG ART, è stata raccontata ai ragazzi la storia dell’arte del murales e dei graffiti, ed è stato insegnato loro come padroneggiare le tecniche necessarie per poterle mettere in pratica, col fine di prepararli alla realizzazione dell’intervento murale, realizzato oggi, giovedì 11 luglio 2024. Prima dell’atto finale però, è stato fatto un intervento sulle mura e sulla panchina della fermata, riportate a nuova vita da quelle mani che, qualche settimana dopo, avrebbero poi incorniciato il tutto all’interno di un dipinto a muro.
Le parole del sindaco Claudio Bossi a conclusione dell’opera sottolineano che la riqualificazione è stata essa stessa costruttrice di ponti, coinvolgendo diverse realtà, tra cui oltre a WG Art, anche il Comune, che ha dato i permessi necessari per l’avvio dei lavori di riqualificazione e che ha contribuito alla scelta della frase da apporre sulla targa posata a corredo dell’opera, ma anche il Bar locale Il Covo che ha organizzato il rinfresco inaugurale tenutosi presso l’Oratorio, che ha messo a disposizione gli spazi e soprattutto con la partecipazione delle persone del paese.
Oggi la fermata acquista un nuovo significato, evidenzia Maurizio Martegani presidente della Cooperativa, dimostrando che le incomprensioni che lo scorso anno si sono verificate nei suoi pressi sono solo un lontano ricordo da cui, una comunità, se unita, può sempre ripartire e, il momento di partecipazione pubblica che ha fatto seguito alla fine dell’opera di riqualificazione, è lì a dimostrarlo. Non saremmo qui oggi a far festa se non avessimo fatto tutti insieme percorsi, certo nè semplici nè immediati, di comprensione reciproca e d’inclusione, facendo di questo luogo teatro di uno scontro un rinnovato luogo di autentico incontro. La sfida dell’integrazione è tutto fuorché semplice, ma dal momento in cui si decide di affrontarla, solo un serio lavoro di rete e di fattiva collaborazione tra enti gestori, istituzioni, e comunità territoriali, può agire da chiave di volta, capace di affrontare le tante difficoltà, così come di generare occasioni proficue per i ragazzi accolti e per la comunità.
Cooperativa San Martino è un’organizzazione che gestisce la comunità ospitata presso l’eremo dei padri carmelitani scalzi di Cassano Valcuvia. Al suo interno oggi vivono circa 30 ragazzi provenienti da diverse parti del mondo, tra cui Egitto, Tunisia, Guinea, Burkina Faso, Pakistan, Albania, giunti in Italia senza i propri genitori.
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