Lutto nel mondo dell’arte: addio a Sergio Tapia Radic, lo scultore cileno che fece di Luino teatro delle sue opere
Ancora oggi le sue sculture adornano i luoghi più centrali della città, dal Liceo Sereni alla Chiesa del Carmine
Il maestro Sergio Tapia Radic si è spento sabato 19 luglio nelle Marche, dove si era trasferito intorno al 2003. Scultore filosofo nato nel 1938 a Puerto Natales, in Cile, Radic fu docente di Scultura all’Università di Santiago del Cile. É solo nel 1971 che arriva in Italia, per “incontrare” Michelangelo attraverso le sue opere.
Negli anni 2000, poi, Radic raggiunge la sponda del Lago Maggiore, stabilendosi prima a Laveno, poi a Luino, e infine a Brezzo di Bedero. Durante il periodo trascorso in queste località, a spasso nella cittadina di Piero Chiara, Radic creò numerose opere scultoree. Opere che oggi, pur sconosciute a molti, sono simboli iconici della città. Tra esse, la scultura nell’atrio del Liceo Sereni, realizzata a partire da un solo disegno, e il “Sacro Cuore” nella Chiesa del Carmine, che all’esterno ospita anche un medaglione da lui creato. A raccontare bene il suo percorso artistico è proprio la scultura del “Sacro Cuore” che lo riporta alla figura umana, in un inno alla vita che esprime una religiosità appassionata.
La sua arte e il suo talento sono riconosciuti in tutto il mondo, e ora e per “sempre” verranno celebrati a San Marcello (AN) grazie al museo “Sergio Tapia Radic”, che ospita numerose sue opere, in particolare quelle che raffigurano la figura femminile, la maternità, la musica e la danza. Ma il ricordo di Radic vive anche a Luino, immortalato nelle recenti pagine della storia locale, come nel libro “Ricordi intorno al lago” della Fondazione Comi Luino, arricchito dai suoi disegni.
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