Blitz antidroga dei carabinieri tra Gemonio e Gela, tre arresti, sequestrato un chilo di coca
In manette due uomini e una donna: sono ora ristretti negli istituti penitenziari di Busto Arsizio, Como e Agrigento a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Un giro di droga da oltre 70 mila euro punto di riferimento per lo spaccio locale
Giro di vite allo spaccio di coca nel Luinese e in Valcuvia: lo scorso fine settimana i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Varese, con il prezioso ausilio dei colleghi del Reparto Territoriale di Gela, hanno arrestato tre persone, una coppia residente nel Luinese ed un uomo originario di Napoli ma domiciliato anch’esso nella medesima zona, tutte ritenute responsabili di concorso in detenzione e spaccio di stupefacenti, in esecuzione della misura cautelare in carcere emessa nei loro confronti dal Gip del Tribunale di Varese Alessandro Chionna, su conforme richiesta della Procura della Repubblica di Varese, che ha coordinato le indagini dei Carabinieri.
Il provvedimento restrittivo giunge al termine di un’articolata indagine avviata verso la fine dello scorso anno, anche grazie alla puntuale collaborazione offerta dalla locale Stazione Carabinieri, che ha permesso ai militari del Nucleo Investigativo di ricostruire una copiosa attività di spaccio da parte dei tre indagati, che erano di fatto un vero e proprio punto di riferimento per l’approvvigionamento di cocaina da parte dei consumatori della zona. Nel corso dell’indagine è stato sequestrato quasi un cilo di cocaina ed è stata accertata la cessione di altrettanti 500 grammi della medesima sostanza, per un giro d’affari stimato in oltre 70.000 euro.
L’operazione per assicurare alla giustizia i tre è dunque scattata e i due uomini, rispettivamente di 35 e 55 anni, sono stati arrestati mentre si trovavano insieme in un esercizio pubblico di Gemonio, mentre la donna, 26enne, convivente del 35enne, è stata fermata in Gela, presso l’abitazione dei genitori, ove si era recata alcuni giorni fa. Gli arrestati sono ora ristretti negli istituti penitenziari di Busto Arsizio, Como e Agrigento a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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