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“L’acqua è inquinata, mettete in frigo i telefoni”. Ma il tentativo di truffa a Gemonio non va a buon fine

Il fatto è avvenuto lunedì 5: un finto tecnico si è introdotto in un'abitazione millantando problemi all'acqua potabile. I padroni di casa però hanno nominato i Carabinieri e il giovane si è dileguato

truffa anziani

Il canovaccio è lo stesso utilizzato in tante altre occasioni. Questa volta però la prontezza del padrone di casa («Chiamo subito i Carabinieri») ha impedito di aggiungere un altro capitolo a quello delle truffe agli anziani perpetrate con la scusa di visionare gli impianti di una abitazione da parte di un falso addetto.

L’episodio, che ci è stato raccontato dal diretto protagonista, è accaduto ieri mattina – lunedì 5 – poco dopo le 9 a Gemonio. Un giovane, senza particolari accenti o inflessioni ma molto deciso nel parlare e nel muoversi, ha suonato il campanello in una abitazione nella zona del paese che si trova verso il confine con Azzio. La prima scusa, classica, è la necessità di effettuare la lettura di un contatore posizionato in garage ma ai due coniugi (entrambi in casa) presi di mira viene subito in mente che questa operazione è stata fatta poco tempo fa.

«A quel punto il giovane ha cambiato versione, raccontando che la lettura era dovuta a un’emergenza idrica e che per quello stava effettuando una serie di controlli. Poi ha estratto un aggeggio, ha toccato l’acqua nei diversi rubinetti presenti in garage e ha spiegato che era in corso un inquinamento dell’acqua stessa».

Il giovane, con una radiolina, ha contattato quello che doveva essere un “collega” rimasto in un’auto parcheggiata all’esterno dell’abitazione, spiegando che lo stesso problema di inquinamento era presente anche in via Mazzini (che si trova a poca distanza dalla casa interessata dal tentativo di truffa). E ha proseguito a “controllare” i rubinetti con lo stesso strumento anche al primo piano, spiegando – mentendo – che una persona era stata ricoverata all’ospedale di Cittiglio proprio per via di un inquinamento delle acque.

Il padrone di casa però si è ulteriormente insospettito anche per via del cartellino esibito dal finto tecnico, sul quale era presente una generica scritta “Acquedotto” senza riportare nomi o altri dati. Dopo la richiesta di mettere in frigorifero i telefoni cellulari e staccare la corrente, l’uomo ha esclamato: «A questo punto chiamo prima il 112 e avviso i Carabinieri»: frase che ha messo in difficoltà il giovane il quale poco dopo è rapidamente uscito di casa. Forse dopo aver lasciato una sostanza urticante in bagno visto che le persone coinvolte hanno avvertito bruciore alla gola per qualche tempo.

Sul posto sono quindi arrivati rapidamente i Carabinieri ai quali è stata fatta la segnalazione dell’accaduto. Gli uomini dell’Arma hanno quindi effettuato i rilievi del caso, tranquillizzando la coppia di coniugi nel mirino dei truffatori.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it
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Pubblicato il 06 Agosto 2024
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