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Costringe moglie e figli a bere taniche di intrugli “per liberarli dai demoni”. Arrestato per maltrattamenti

La sostanza provocava vomito e dissenteria. L'intervento della polizia di Novara ha portato all'arresto dell'uomo, un 47enne di Novara e ha permesso di portare in ospedale uno dei due minori

polizia novara

La polizia di Stato di Novara ha arrestato un uomo per maltrattamenti. L’intervento degli agenti della Squadra volante, si è reso necessario a seguito di una richiesta di aiuto della moglie, giunta la sera del 17 agosto alla Centrale operative. La donna, straniera aveva raccontato che il marito, cittadino marocchino classe 1976, stava forzando il figlio a ingerire una soluzione liquida contro la sua volontà. Gli agenti, giunti immediatamente sul posto, hanno trovato in casa la donna e i due figli minori. Uno di loro, apparso da subito pallido e dolorante, ha raccontato agli agenti di avere appena vomitato poiché costretto dal padre a bere cinque litri di una sostanza liquida. All’interno della camera da letto, gli agenti hanno ritrovato due taniche, una delle quali completamente piena di un liquido e un’altra vuota ma con residui di fondo della medesima sostanza.

L’uomo è stato dunque portato in Questura mentre un altro equipaggio si è recato al pronto soccorso pediatrico dove il minore è stato trasportato per accertamenti. Presso il presidio sanitario è stata ascoltata la figlia, l’unico membro della famiglia che conoscesse la lingua italiana, dal cui racconto sono emersi episodi di violenza subita da lei, dal fratello e dalla madre anche risalenti fino a dieci anni prima. Si è appreso quindi che l’uomo aveva avuto un ulteriore declino comportamentale a partire dall’estate del 2020, in quanto aveva maturato la convinzione dell’esistenza di demoni dai quali tutti i componenti del nucleo famigliare sarebbero stati posseduti e dai quali avrebbero dovuto essere liberati. Da qui la pratica di far bere, con cadenza mensile cinque litri del liquido trovato in casa a ciascun membro della famiglia provocando loro attacchi di vomito, diarrea ed inappetenza per tempo prolungato. La mancata assunzione veniva punita con violenze fisiche sino a che non veniva terminata la bevanda.

Per questi motivi l’uomo è stato tratto in arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia e associato presso la casa circondariale di Novara. In sede di udienza di convalida, l’Autorità Giudiziaria ha disposto per lui la misura cautelare in carcere.

Pubblicato il 24 Agosto 2024
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