Il rosario, la rugiada e l’esperienza al Cai: così Giuseppina è sopravvissuta a quattro notti nel bosco
L'89enne è caduta dopo un mancamento, ma ha saputo gestire le forze e tenere la speranza. Il figlio: "Quando ho visto i carabinieri correre verso di me, ho capito che qualcosa era successo. La gioia è stata immensa"
Quattro notti tra alte felci sotto un faggio, cinque giorni di disperazione e una speranza che sembrava svanita, ma che alla fine si è trasformata in un miracoloso ritrovamento, grazie al coraggio e alla tenacia di un’anziana signora di 89 anni.
Questa è la storia di Giuseppina Bardelli, scomparsa lo scorso mercoledì 21 agosto mentre cercava funghi insieme al figlio tra la Forcora e Monti di Pino, nel comune di Maccagno con Pino e Veddasca, poi miracolosamente ritrovata il 25 agosto, proprio nell’ultima area ancora da perlustrare dai vigili del fuoco, poche ore prima che, come da protocollo, le ricerche dovessero essere interrotte.
Giuseppina, conosciuta da tutti come “Pinuccia”, stava percorrendo un sentiero che conosceva bene quando ha perso i sensi, cadendo e diventando irrintracciabile per giorni. Solo nelle ultime ore di ricerca, un grido disperato, un «aiuto» risuonato tra gli alberi, ha guidato i soccorritori verso di lei.
La sua storia ha dell’incredibile, soprattutto per la forza dimostrata. Nonostante alcune costole fratturate, la signora Giuseppina è riuscita a sopravvivere grazie a quanto appreso negli anni dal CAI e alla sua fede, accompagnata nelle notti più buie solo da un rosario, una volpe e l’irriducibile desiderio di tornare dai suoi figli.
In quei quattro lunghissimi giorni e notti, la signora Pinuccia ha bevuto l’acqua delle pozzanghere e quella raccolta dalle felci bagnate, aspettando un salvataggio che sembrava sempre più lontano. Sentiva i soccorritori, ma non riusciva a chiamarli. Poi, l’ultimo giorno, la notizia che ha cambiato tutto: il figlio era stato avvertito che le ricerche sarebbero state sospese, ma proprio in quel momento è arrivata la svolta.
«È stata un’emozione indescrivibile – racconta il figlio -. Quando ho visto i carabinieri correre verso di me, ho capito che qualcosa era successo. E quando mi hanno detto che era viva, la gioia è stata immensa».
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