Sicurezza, Sala Cesare da Sesto e l’ascensore del centro anziani: raffica di interrogazioni di Fratelli d’Italia
Dopo la scissione con il resto del centrodestra, il gruppo formato da Mario Boatto e Marco Limbiati presenta quattro interpellanze, che non saranno discusse nel prossimo consiglio comunale
Metabolizzata in via definitiva la scissione con il centrodestra di Sesto Calende dopo appena 100 giorni trascorsi insieme tra le fila dell’opposizione, Fratelli d’Italia non perde tempo e sceglie di iniziare la seconda fase del proprio mandato con una serie di interrogazioni protocollate alla segreteria comunale nell’arco di pochi giorni.
Le interpellanze firmate dal capogruppo Mario Boatto e Marco Limbiati sono quattro e non saranno discusse in consiglio comunale dal momento che la giunta risponderà direttamente ai consiglieri in forma scritta. I temi sono diversi e si incuneano in problematiche alcune delle quali risalenti a prima delle elezioni di giugno (quando ad amministrare erano ancora gli ex alleati di Lega e Forza Italia, riuniti all’epoca nella Lega della Libertà oggi ribattezzata Siamo Sestesi). Problematiche rimaste poi aperte nei primi 100 di mandato di Giordani e della squadra di Sesto Futura.
Nello specifico le interpellanze riguardano la sicurezza cittadina, l’utilizzo della sala culturale Cesare da Sesto e il malfunzionamento dell’impianto audio della sala consiliare e dell’ascensore del centro sociale, oggi sede del gruppo pensionati.
L’ASCENSORE DEL CENTRO SOCIALE
«L’ascensore che consente a molte persone di fruire dell’ampio salone posto al secondo piano sia fuori uso da diverse settimane. Questo a causa di un grave guasto – si legge nel documento inoltrato da Boatto e Limbiati al sindaco e al resto del consiglio comunale, sottolineando, dopo un sopralluogo, come il problema comprometta l’attività di questa realtà. -. Siamo consci che serve un intervento autorizzato dall’amministrazione comunale che dovrà far fronte ad un importante e già quantificato onere. Comprendiamo la situazione ma allo stesso tempo siamo a chiedere un veloce ripristino in quanto lo stesso causa un grave disservizio ai fruitori del Centro Sociale. Una situazione che ha importanti risvolti sociali in quanto preclude all’Associazione Pensionati Sestesi di svolgere il loro importante ruolo».
L’IMPIANTO AUDIO DELLA SALA CONSILIARE
Da un malfunzionamento a un altro, noto da tempo a chi frequenta la sala consiliare in occasione di conferenze, incontri e consigli comunali: l’impianto audio difettoso. In particolare il consiglio comunale del 26 settembre – in cui è nata la Comunità energetica rinnovabile di Sesto Calende – è stato oggetto di brevi ma numerose interruzioni, durante la quali è stato necessario cambiare i microfoni. Una situazione che ha reso più difficile la visione della seduta a chi la seguiva in streaming da Civicam.
«Sebbene questi disservizi non abbiano influito direttamente sull’esito dell’incontro, hanno tuttavia danneggiato l’immagine e l’efficacia dell’istituzione nei confronti della cittadinanza – commenta Fratelli d’Italia -. Siamo consapevoli che questa problematica sia stata ereditata dalla vostra amministrazione, ma è doveroso sottolineare che la sua risoluzione avrebbe dovuto rappresentare una priorità nei primi mesi del vostro mandato».
SICUREZZA E MOVIDA
La terza delle interpellanze tocca invece un tema sempre caldo tra i gruppi di centrodestra, ancora di più quando sono all’opposizione, la sicurezza cittadina. Il casus nasce da un episodio di cronaca accaduto lo scorso venerdì 20 settembre in stazione, descritto dai consiglieri come «un’altra serata complicata, segnata dalla presenza di un gruppo di giovani, spesso in stato di ebbrezza, che hanno mostrato comportamenti molesti e poco rispettosi delle autorità».
«Apprezziamo l’impegno e l’operato delle Forze dell’Ordine, in particolare degli uomini dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia Locale, che hanno dimostrato dedizione nel mantenere il controllo del territorio e garantire la nostra sicurezza – commenta Fratelli d’Italia -. Tuttavia, comprendiamo che il vostro ruolo è anche quello di cercare soluzioni a lungo termine per prevenire simili episodi, poiché i cittadini sono sempre più preoccupati».
«Non intendiamo attribuire colpe, ma desideriamo sollecitarvi ad affrontare questa problematica con decisione – concludono Boatto e Limbiati, che si dicono disponibili a partecipare anche alla pars construens, dopo la destruens -. Crediamo che, oltre a garantire una presenza costante delle Forze dell’Ordine, sia fondamentale organizzare eventi e iniziative rivolte a un pubblico più ampio e responsabile, coinvolgendo famiglie e cittadini di tutte le età, soprattutto nella prossima stagione estiva. Siamo disponibili a collaborare con voi per identificare proposte e soluzioni che possano contribuire a creare un ambiente più sicuro e inclusivo, offrendo attività che siano attrattive anche per chi desidera un’esperienza diversa dal semplice divertimento notturno».
LA SALA CESARE DA SESTO
Infine, l’ultimo argomento toccato è quello della Sala Cesare da Sesto, nata come spazio culturale dedicata al pittore sestese allievo di Leonardo da Vinci tuttavia tramutatosi durante il covid in una “sala ibrida”, cornice di conferenze stampa e d’aggregazione per le associazioni e, al tempo stesso, luogo dove andare a ritirare i sacchi e i secchi della raccolta differenziata.
Già in passato, nella prima presentazione di Boatto come candidato sindaco durante la campagna elettorale, il consigliere di minoranza aveva pizzicato i suoi ex alleati e compagni di coalizione di Lega e Forza Italia per lo stato “promiscuo” della sala, che già allora secondo la componente Fratelli d’Italia doveva «ritornare ad avere il suo giusto utilizzo».
«Abbiamo accolto con piacere l’inclusione, nelle vostre linee programmatiche per il mandato politico-amministrativo 2024-2029, dell’intenzione di valorizzare lo spazio dedicato a Cesare da Sesto. È un impegno in linea con le aspirazioni della comunità. Durante il precedente mandato, numerose persone hanno criticato l’utilizzo della sala dedicata al celebre allievo di Leonardo da Vinci come punto di distribuzione dei kit per la raccolta differenziata. Pur comprendendo l’attrattiva di questa sala, grazie alla sua accessibilità e visibilità, riteniamo che lo stesso valore possa essere attribuito all’attigua sala consiliare».
«Siamo rimasti sorpresi nel constatare che, nei primi mesi del vostro mandato, non sia stata intrapresa alcuna azione per restituire a questo spazio la dignità che merita. Ci auguriamo che possa essere utilizzato esclusivamente per iniziative culturali e come luogo per la celebrazione di matrimoni e unioni civili, restituendo alla sala il suo ruolo originario. È evidente che molti cittadini confidavano in un cambio di direzione, e le vostre prime azioni amministrative hanno dimostrato che, con la giusta volontà, il cambiamento è possibile. Pertanto, auspichiamo che, in attesa della rinascita della commissione Cesare da Sesto, questa sala possa ritrovare un ruolo più consono alla sua storia e importanza. Come suggerimento, riteniamo che il ripristino dei pannelli espositivi utilizzati nella mostra del 2023, organizzata in occasione del 500° anniversario della morte di Cesare da Sesto, possa essere un primo passo per rendere omaggio alla figura a cui è intitolata».
PERCHÈ SI PRESENTANO TANTE INTERPELLANZE?
Presentare un elevato numero di interpellanze nei primi mesi d’opposizione è una prassi molto frequente per i gruppi di minoranza, chiamati a “vigilare” sulle nuove o riconfermate amministrazioni. Un meccanismo che nasce da un lato perché la spinta (e l’orgoglio) data dalle recenti elezioni è ancora forte, dall’altro perché proprio nei primi di giorni di mandato emergono le prime differenze nel modo di amministrare una città tra chi ha vinto e perso le elezioni.
Esattamente cinque anni fa, il 24 ottobre 2019, proprio a Sesto Calende, l’ex maggioranza guidata dal sindaco Buzzi (oggi all’opposizione con i leghisti Colombo, Favaron e Capriglia Sesia) disertava per protesta un consiglio comunale proprio a causa del «un’esagerazione di interpellanze, mozioni e interrogazioni della minoranza», all’epoca rappresenta da Insieme per Sesto e Sesto Future, forze civiche alleatesi nella squadra vincitrice delle elezioni di giugno, quella di Sesto Futura.
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