Sei minori di Varese denunciati per rapina a bordo del Milano – Domodossola. Bottino: cuffiette per l’I-phone
L'operazione da parte dei carabinieri di Verbania che con indagini serrate sono riusciti a dare un volto ai componenti della gang: altri due sono minori di 14 anni e non imputabili. Si vantavano con gli amici di aver messo a segno il colpo
Bande che irrompono negli scompartimenti dei treni per fare casino e magari “farsi“ qualche cuffietta originale della Apple: così sei minori, tutti residenti nella provincia di Varese, sono stati denunciati dai carabinieri della Stazione di Stresa per rapina aggravata in concorso.
Nel mese di agosto dello scorso anno, un gruppo di giovanissimi di origini straniere, sul treno di Trenord Milano Domodossola, all’altezza di Baveno, aveva aggradito 2 minorenni che tornavano a casa, derubando uno di loro del portafogli e delle cuffie dell’I-phone.
I carabinieri di Stresa, cui la madre di una delle vittime ha sporto denuncia, si sono messi subito al lavoro per identificare gli autori dell’aggressione. Acquisite le immagini di videosorveglianza a bordo del treno, bisognava dare un nome a quei volti. Un primo aiuto è arrivato dai colleghi della stazione di Gravellona Toce.
Nelle settimane successive, infatti, una pattuglia di carabinieri di Gravellona era intervenuta sul lungolago di Mergozzo poiché un gruppo di ragazzi stava infastidendo i bagnanti, i militari giunti sul posto avevano poi identificato il gruppetto di minorenni tutti di origini straniere, le cui descrizioni corrispondevano ad alcuni di quelli che avevano commesso la rapina sul treno. I militari di Stresa, avevano inoltre inviato una nota, comprendente i fotogrammi estrapolati dalle telecamere del trano, ai comandi a tutte le Forze di Polizia dislocate lungo la tratta tra Milano e Verbania, sperando che qualcuno potesse fornire qualche informazione in più.
Fortunatamente nei mesi successivi in provincia di Varese, una pattuglia aveva fermato e identificato in un normale controllo due minorenni che corrispondevano alle immagini inviate da Stresa. Nel telefonino di uno di loro gli operatori avevano trovato un messaggio inviato ad un amico in cui il giovane si vantava di aver rubato ad un ragazzo un paio di Air-pods e un portafogli. Sviluppando queste informazioni i carabinieri di Stresa hanno stretto il cerchio attorno alla baby gang, acquisendo le loro foto fornite dagli uffici anagrafici dei comuni di residenza con quelle dell’impianto di videosorveglianza del treno per non avere dubbi sulla loro partecipazione al raid. Gli altri componenti del gruppo sono stati identificati incrociando le informazioni delle banche dati delle forze di polizia con i controlli effettuati dalle pattuglie sul territorio. Una volta ricostruita la rete di frequentazione gli investigatori hanno dato un nome a tutti i componenti della banda. Sono tutti minorenni. All’epoca dei fatti 2 di loro avevano meno di 14 anni e per questo non imputabili. Gli altri avevano tra i 15 e i 17 anni e sono stati tutti denunciati alla Procura della Repubblica per i minorenni di Torino. Sono tutti incensurati tranne uno che ha un precedente per una rissa tra bande giovanili
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