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Il consigliere del Pd Orsenigo chiede alla Regione nuove misure per sostenere l’imprenditoria giovanile transfrontaliera

Il consigliere dem nell’ambito della seduta sul Bilancio, ha presentato un ordine del giorno per sostenere un’azione condivisa nell’ottica dell’autoimprenditorialità giovanile per il sostegno allo sviluppo di nuove imprese transfrontaliere

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Il consigliere regionale del Partito democratico Angelo Orsenigo ha presentato nella seduta dedicata al Bilancio, un ordine del giorno per sostenere la nuova imprenditoria giovanile transfrontaliera.

«Chiedo che Regione Lombardia interloquisca con le istituzioni del Canton Ticino per intraprendere un’azione condivisa nell’ottica dell’autoimprenditorialità giovanile per il sostegno allo sviluppo di nuove imprese transfrontaliere – ha spiegato Orsenigo – Anche, in un primo tempo, tramite una misura sperimentale rivolta per la Lombardia alle province di confine, individuando nell’ambito degli stanziamenti del bilancio regionale 2025-2027, le risorse opportune e coinvolgendo l’autorità di gestione del Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia-Svizzera 2021-2027 per verificare il possibile contributo all’iniziativa».

Secondo il consigliere Dem questa misura innovativa si inserirebbe in un percorso di collaborazione intrapreso da Regione Lombardia con le istituzioni del Canton Ticino in diversi campi d’azione, come il trasporto ferroviario transfrontaliero o la regolazione dei flussi di materiali inerti: «Il fenomeno del frontalierato in Ticino rappresenta un fatto economico e sociale di speciale rilevanza per i territori lombardi prossimi al confine e ne caratterizza in modo peculiare gli scenari sotto il profilo delle opportunità occupazionali. La vicinanza con la Svizzera, tuttavia, comporta anche alcuni squilibri, sia in relazione al mercato del lavoro locale e alla differente attrattività del Ticino per i lavoratori, ciò che causa in alcuni settori un esodo dalla Lombardia verso il posto di lavoro in Svizzera, sia per ciò che riguarda le differenze tra i due sistemi economici e fiscali, italiano ed elvetico, che determinano difficoltà maggiori per la competitività delle imprese insediate nella fascia di confine rispetto alle aziende che prendono sede in Ticino. Allo stesso tempo, la Lombardia e l’area metropolitana milanese esercitano attrazione nei confronti del Ticino in diversi campi, quali quello dell’istruzione universitaria o dell’offerta culturale, del commercio, delle relazioni d’impresa».

«L’approfondimento delle relazioni positive tra Lombardia e Ticino appare la migliore strada per mitigare e risolvere con reciproco vantaggio gli squilibri esistenti, ricordando che uno degli strumenti rivelatisi più proficui per la realizzazione di progetti locali con ricadute significative da entrambi i lati del confine è certamente stato e continua ad essere il Programma di cooperazione transfrontaliera (Interreg) Italia-Svizzera, cofinanziato anche da fondi europei», conclude Orsenigo.

Pubblicato il 17 Dicembre 2024
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