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Vandalismo al presepe e all’albero di Natale: un invito alla riflessione

Nel giro di poche ore il Gruppo Alpini di Suna ha dovuto fare i conti con due atti vandalici: la sparizione della statua di Gesù Bambino dal presepe allestito sulla scalinata della Chiesa di San Fabiano e la distruzione del cartello d’auguri posto ai piedi dell’albero di Natale

presepe suna

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di un volontario che si impegna per il suo paese e che esprime il proprio scoramento per gli episodi vandalici che hanno colpito il paese di Suna.


Nel giro di poche ore il Gruppo Alpini di Suna ha dovuto fare i conti con due atti vandalici: la sparizione della statua di Gesù Bambino dal presepe allestito sulla scalinata della Chiesa di San Fabiano e la distruzione del cartello d’auguri posto ai piedi dell’albero di Natale illuminato sul lungolago.
Due gesti assolutamente gratuiti e completamente privi di senso. Non sono gesti di protesta (contro chi? per cosa?), sono atti compiuti esclusivamente per danneggiare e per vantarsi con gli amici (di cosa?).

Il cartello l’abbiamo recuperato e riportato in magazzino, la statua chissà dov’è: magari in fondo al lago, magari in un cestino dell’immondizia, magari gettata a bordo strada o in mezzo ad un prato.

Il risultato finale di questa bravata? Ci piacerebbe saperlo. Perché se assegna punti in un gioco di ruolo, allora potremmo suggerire altre imprese da compiere, con punteggi che valgono molto di più (un solo esempio, fare un salto in ospedale a salutare un bambino o un anziano ricoverati…).
Siamo sicuri che i protagonisti di queste bravate avranno a casa ad attenderli un fratellino, una nonna, una mamma, li avranno abbracciati e augurato loro buon anno, fieri dell’impresa compiuta.
A cosa serve scriverne? Probabilmente a niente, probabilmente a poco: ma non si può sempre e solo stare zitti. Almeno lasciateci esprimere la nostra indignazione.

Poi, come sempre, ci metteremo al lavoro: aggiusteremo il cartello, rifaremo la statua di Gesù Bambino e potrete scommetterci che tra un anno saranno ancora lì al loro posto. E sappiate, cari autori dell’impresa, che se la notte di Natale verrete a Suna a bere un bicchiere di vin brulé o di cioccolata ve lo offriremo, senza chiedervi niente. Se però quel vino o quella cioccolata vi sembreranno avere un sapore strano, ricordatevi che non è colpa nostra: è la vergogna che vi impasta la bocca.

Paolo Broggi

Pubblicato il 02 Gennaio 2025
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