Sesto Calende insicura? Botta e risposta tra Fratelli d’Italia e il sindaco Giordani
Il consigliere Limbiati ha presentato un'interrogazione in cui si chiede maggiore sicurezza e cita episodi di degrado e vandalismo durante le feste, il sindaco difende l'assessore alla Sicurezza
Il tentato furto all’Esselunga di Sesto Calende, terminato con il ferimento dei due giovani ladri che sono caduti dal soffitto nella notte tra il 4 e il 5 gennaio, ha sollevato dubbi sulla gestione della sicurezza in città soprattutto dopo i fatti avvenuti la notte di Natale.
Subito il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Marco Limbiati ha annunciato di aver presentato un’interrogazione nella quale parla di «episodi di vandalismo, degrado e insicurezza che hanno segnato (anche) la notte della Vigilia di Natale a Sesto Calende, hanno suscitato una forte preoccupazione tra i cittadini e richiedono un intervento deciso da parte dell’Amministrazione comunale». Il testo prosegue segnalando «la mancanza di un turno di vigilanza da parte della Polizia locale durante una notte notoriamente critica» e critica «la gestione superficiale delle politiche di sicurezza, evidenziando il malcontento della cittadinanza». Per Limbiati «la situazione di degrado apparsa il mattino di Natale stride profondamente con il motto elettorale dell’Amministrazione: ‘Ci prenderemo cura di questa città’. Questi episodi sono inaccettabili e richiedono risposte rapide e incisive». Infine chiede «un sistema di videosorveglianza nelle zone più colpite (via Zutti e piazza Cesare Abba)» e «la pianificazione di interventi straordinari di pulizia per evitare che il degrado del centro cittadino persista».
Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Sesto Calende Maria Elisabetta Giordani sotto forma di lettera aperta alla cittadinanza. La riportiamo di seguito.
Nel suo discorso d’inizio anno, il Presidente Mattarella ha sottolineato la preoccupazione per il fenomeno della violenza, che tocca tutto il mondo, ma è ancor più allarmante laddove coinvolge i giovani in fenomeni diffusi di bullismo, risse, violenza di strada, consumo di alcol e droghe, amplificati dall’uso dei social e da esempi mediatici non certo costruttivi.
Temi che il Prefetto di Varese, con il quale da mesi è in atto un costante e costruttivo dialogo, ha toccato nella sua circolare a tutti sindaci, parlando di “condotte illegali riscontrabili particolarmente in alcune aree cittadine spesso connotate da condizioni di degrado urbanistico e sociale, unite a fenomeni di marginalità”.
Ancora il Prefetto ricorda “fenomeni come quello dello spaccio di sostanze stupefacenti, della malamovida, dell’abuso di alcolici, dell’occupazione e vandalizzazione di edifici e spazi pubblici e privati e auspica la promozione di politiche in grado di coinvolgere tutti gli attori competenti, in una prospettiva integrata e pluridisciplinare.”
Sesto Calende, come tante altre città della Provincia, medie e piccole, a noi vicine e lontane, non è esente da questo fenomeno e l’Amministrazione non solo è presente, ma è costantemente impegnata con massima priorità per far fronte a questa che è un’emergenza emersa, in particolare, negli anni successivi al Covid.
Affrontare questo richiede grande impegno e responsabilità: il contrario della ricerca di facili consensi. Per questo rigetto con fermezza, come Sindaco e come Amministrazione, la narrazione di una città in declino e priva di interventi. Non accettiamo che si paragoni Sesto Calende a situazioni di degrado, addirittura con richiami storici improponibili: le sfide di oggi richiedono risposte basate su fatti e non su retoriche mitologiche.
L’Assessore alla Sicurezza Francesca Gualtieri, voluta personalmente da me, ha la mia massima stima, nonché piena fiducia, così come quelle della Giunta e del Gruppo consiliare Sesto Futura. Stiamo lavorando intensamente con un’azione strategica che, in collaborazione con le Forze dell’Ordine, unisce prevenzione e repressione per garantire la sicurezza dei cittadini. I numerosi contatti e incontri con il Prefetto testimoniano la nostra determinazione nell’affrontare i recenti episodi con serietà e concretezza.
Riguardo alle accuse di silenzio, peggio di disinteresse, mi permetto di sottolineare che l’impegno del Sindaco e dell’Amministrazione non sempre si misura dalle parole sui social, ma dai risultati. La programmazione per il controllo della movida estiva e gli interventi per arginare gli episodi recenti sono già in atto: non è sui social che si devono raccontare le azioni di Polizia e di sorveglianza.
Nella consapevolezza che la sicurezza è un tema delicato e non di parte, invitiamo tutti a un confronto costruttivo, a non alimentare allarmismi e a non cercare divisione dove serve unità d’intenti e d’azione.
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