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Truffa da 40mila euro su Whatsapp: denunciati due finti broker

Si spacciavano per consulenti finanziari esperti, ma erano in realtà abili truffatori: grazie ai carabinieri recupera metà della somma sottratta a una vittima dell'alto Verbano, raggirata con false promesse di investimenti sicuri

carabinieri vco

Si presentavano su WhatsApp come esperti broker finanziari ma in realtà il loro scopo era quella raggirare persone, e sono riusciti a portare a termine una truffa da ben 40mila euro.

Un uomo e una donna, residenti in Liguria, sono stati denunciati dai carabinieri di Cannobio per il reato di truffa avvenuta online. La vittima si è vista portare via lentamente il proprio conto corrente. Fortunatamente, grazie ai primi  accertamenti svolti da militari, è stato possibile recuperare la metà della somma sottrattata.

I fatti sono stati ricostruiti dai carabinieri: nello scorso mese di ottobre un cittadino residente in uno dei Comuni lacustri dell’alto Verbano si era rivolto alla Stazione Carabinieri di Cannobio denunciando di essere stata vittima di una truffa e di essersi accorto quella mattina stessa dell’ammanco dei 40mila euro. L’uomo nei giorni antecedenti alla truffa era stato contattato su WhatsApp, da fantomatici consulenti e dalla loro proposta di investimenti sicuri. Persuaso dalla loquacità dei finti consulenti, l’uomo aveva acconsentito ad effettuare degli investimenti per somme contenute, ma dopo i primi contatti si insospettiva a causa di una serie di operazioni a suo favore, sempre di piccole somme, che i truffatori gli presentavano come accrediti relativi ai profitti degli investimenti fatti.

La “petulanza” nel partecipare a nuovi investimenti portata avanti dai finti broker cresceva così proporzionalmente all’aumento del disinteresse da parte della vittima. Una volta acquisita la denuncia, i militari della Stazione di Cannobio hanno immediatamente svolto
gli accertamenti che hanno permesso, innanzitutto, di confermare gli evidenti sospetti che i broker altro non erano altro che truffatori e recuperare parte della somma prelevata.

Una metà è risultata essere stata accreditata subito in un conto estero non identificato, mentre la restante parte era stata accreditata su un conto italiano. Contattato la filiale, è stato allora richiesto il blocco di tutte le operazioni per evitare che l’ingente somma finisse all’estero come la prima metà. Per gli intestatari del conto italiano, un uomo e una donna, dopo essere stati identificati, è scattata la denuncia per truffa.

Pubblicato il 18 Gennaio 2025
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