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Consiglio comunale caotico, Sesto Futura chiede “rispetto”

Il gruppo di maggioranza ritorna sui fatti dell'ultimo consiglio comunale, nel corso del quale il presidente Barbara Mercalli ha sospeso due volte la seduta e poi ha allontanato l'ex sindaco della lega Marco Colombo: "Serenità, onestà e competenza: Non sarà qualche prepotente a farci deviare da questa linea"

Sesto Futura - sesto calende

Continuano gli strascichi dell’ultimo consiglio comunale di Sesto Calende. Con ogni probabilità la seduta giovedì 6 febbraio non sarà ricordata per i punti all’ordine del giorno, presentati prevalentemente dalle opposizioni di centrodestra, bensì per il clima di alto nervosismo respirato durante l’assemblea pubblica che ha visto l’allontamento del leghista Marco Colombo.

L’ex sindaco, oggi tra i banchi della minoranza, è stato infatti escluso dal dibattito ed invitato ad abbandonare l’aula dopo aver regalato un abaco al sindaco Elisabetta Giordani in segno di protesta. Senza dubbio quello di Colombo è stato un gesto forte, preceduto da altri momenti di grande contrasto vissuti già nel consiglio comunale di gennaio, dedicato al bilancio di previsione, persino nei confronti del segretario comunale, una figura apolitica che all’interno delle sedute svolte un ruolo meramente d’ufficio ma rea, secondo Colombo, di aver avallato il consiglio nonostante un refuso nel bilancio e una convocazione giudicata con troppo anticipo. Durante il consiglio, nel mirino di Colombo è finito anche il prefetto, che con la localizzazione dell’area della moschea, avrebbe «prevaricato il volere dela città». Il prefetto, ricordiamo, fu nominato dal Tar a dicembre 2023 dopo le inadempienze della precedente amministrazione, coinvolta in un contenzioso legale durato 10 anni con l’Associazione islamica ticinese.

Se l’indomani la sezione locale di Forza Italia ha voluto difendere l’alleato con cui ha governato per 15 anni (con il suo stile teatrale, che può piacere o meno, Colombo rimane pur sempre un rappresentante eletto dai cittadini) attraverso una nota in cui si faceva ricondurre il basso livello del dibattito alla gestione da parte presidente del consiglio comunale Barbara Mercalli e alla prima cittadina Giordani, la maggioranza composta dalla lista Sesto Futura dichiara di non voler più tollerare tali atteggiamenti, chiedendo al contempo «rispetto».

«Il consiglio comunale è il luogo dove maggioranza e opposizione si confrontano per le scelte amministrative utili alla città – così la lista civica -. Da qualche tempo, non superato lo shock dell’ultimo risultato elettorale, la parte dell’attuale minoranza guidata dal principale responsabile della sconfitta del 10 giugno 2024, il vero capo del gruppo, tenta con ogni mezzo di trasformare i consigli comunali in uno scontro senza regole e senza rispetto. Sarà che hanno pochi argomenti, sarà che sono poco avvezzi al confronto serio e democratico. Sta di fatto che le riunioni sono ostacolate e disturbate al punto che anche una persona tollerante ed educata come la presidente del consiglio si è vista costretta a richiamare ripetutamente fino a sospendere la seduta due volte e a escludere dalla seduta un consigliere intemperante». Così commenta il gruppo vincitore delle ultime elezioni, rimarcando il ruolo rivestito oggi da Colombo (mai nominato direttamente nella nota) all’interno della coalizione Siamo Sestesi, il cui capogruppo è stato fino a settembre Mario Boatto (Fratelli d’Italia e candidato sindaco) e oggi è invece Edoardo Favaron (Lega).

Conclude Sesto Futura: «Si è arrivati al punto di cercare di trascinare nella bagarre il segretario generale del Comune e di rivolgere al Prefetto espressioni ingiuriose. Il consigliere escluso si è rifiutato di allontanarsi e ha continuato a disturbare gli oratori dalle sedie del pubblico. Gli elettori lo scorso giugno si sono espressi: hanno deciso di affidare l’amministrazione comunale in mani più serie. E possono stare tranquilli che Sesto Futura, con serenità, onestà e competenza, sta facendo e continuerà a fare ciò che è giusto nell’esclusivo interesse della comunità. Non sarà qualche prepotente a farci deviare da questa linea, a costo di venire in consiglio coi parastinchi».

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Pubblicato il 09 Febbraio 2025
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