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Truffa del pellet, a Varese sfilano i testimoni: “Siamo stati truffati in centinaia”

Il racconto in aula: «Prodotto conveniente e di qualità. Ma al momento della consegna i telefoni della ditta erano muti». Tre persone rinviate a giudizio

Pellet

Tre euro e 60 al pacco: un prezzo conveniente per una fornitura di pellet, nel 2019. Niente internet, la voce che si sparge rapidamente anche perché il rivenditore fa le cose per bene, con tanto di volantino esplicativo che spiega appunto qualità e prezzo del prodotto venduto. Ci credono in tanti. Molti ordinano per avere scorte per l’inverno, e versano l’acconto. Altri pagano tutto subito.

Ma al momento della consegna non si trovano in mano nemmeno un granello di quanto promesso, e la stufa resta “spenta”. Per questo è in corso a Varese un processo per truffa partito da oltre 300 denunce. «Mio cognato» ha spiegato in aula una testimone «sapeva di un posto ad Angera che vendeva pellet a buon prezzo. Siamo andati, io e mio marito, abbiamo scelto la tipologia di pellet adatto alla nostra caldaia. Sul posto c’erano due persone e alcuni sacchi di pellet, e così decidiamo di comprare». Dunque parte l’ordine: 60 sacchi per 3.80 al sacco, quattro bancali, poco più di mille euro. Era luglio.

«Abbiamo pagato un acconto di circa 300 euro. Poi, al momento della consegna, verso i primi di ottobre, abbiamo ricevuto la richiesta del saldo, due giorni prima della consegna. Che non è mai avvenuta». È, questa, una delle testimonianze che sono state chiamate a raccontare in aula i passaggi della “truffa del pellet”, che ha già visto sfilare decine di testimoni.

Tre le persone rinviate a giudizio (ve ne era una quarta, la cui posizione è stata stralciata da questo procedimento dinanzi al giudice monocratico di Varese Alessandra Sagone), vale a dire i rivenditori inadempienti sul piano civilistico, a cui la Procura contesta il reato di truffa. Sono stati gli stessi compratori, alla fine, a rivolgersi ai carabinieri per sporgere denuncia. In caserma alcune delle persone che hanno denunciato sono state poste di fronte alle foto segnaletiche dove hanno riconosciuto le persone che oggi sono state chiamate a rispondere in tribunale.

Un altro testimone ha raccontato di avere fatto una piccola indagine sulla ditta che aveva una sede operativa ad Angera ed una seconda filiale a Varallo Pombia: «Ho pagato la somma per l’acquisto di un bancale di pellet, mi è stato rilasciato un contratto che ho firmato ma poi al momento della consegna, non avendo più notizie ho voluto fare una visura sulla società, così da recuperare una “pec” e inviare una mail per chiedere conto della mancata consegna». Restano da sentire ancora pochi testimoni in questo processo e l’escussione avverrà il prossimo 7 maggio.

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Pubblicato il 18 Febbraio 2025
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