Truffatori vestiti da carabinieri in Ossola, gli anziani li fanno arrestare a Verbania
Solo in un caso il raggiro è andato a buon fine, a Domodossola, ai danni di una donna di 76 anni. Ma altri anziani hanno segnalato la coppia di malviventi, che sono stati intercettati dai carabinieri
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I Carabinieri del Nucleo Operativa della Compagnia di Domodossola, con l’ausilio della locale caserma Carabinieri e di quella di Gravellona Toce, hanno arrestato, in flagranza di reato un 28enne e un 23enne, entrambi residenti nel Napoletano, autori di una truffa ai danni di persona anziana con il metodo del “Falso Carabiniere”.
Venerdì mattina una raffica di telefonate ha interessato diversi anziani residenti in Ossola. Le telefonate avevano tutte un unico comune denominatore: il nipote della vittima che aveva provocato un incidente stradale in cui era rimasto ferito gravemente qualcuno e la richiesta all’anziano di contanti e preziosi per pagare le cure mediche o per evitare il carcere al parente.
Quasi tutti gli anziani contattati hanno immediatamente capito di trovarsi davanti a un tentativo di truffa e hanno interrotto la telefonata segnalando il fatto ai Carabinieri della Compagnia di Domodossola attraverso il numero unico di emergenza 112.
Queste segnalazioni sono state essenziali per predisporre un servizio composto da personale in borghese e pattuglie in divisa. Proprio mentre era in atto il pattugliamento delle principali arterie stradali della Provincia, è arrivata la chiamata di una persona anziana che riferiva di essere stata truffata poco prima. La vittima, una donna 76enne, dopo aver chiamato il 112 si è presentata in caserma a Domodossola e ha denunciato il fatto, riferendo della telefonata da parte di un sedicente “maresciallo dei carabinieri”, del presunto incidente avuto dal nipote e dell’uomo presentatosi a casa sua a cui ha consegnato 5mila euro in contanti e alcuni gioielli.
Nel frattempo, grazie alle prime informazioni raccolte dalla vittima, una pattuglia in abiti civili ha notato un’auto in uscita da Domodossola e diretta verso Verbania con a bordo due uomini che hanno destato l’attenzione dei militari. I militari hanno seguito l’auto in questione che si spostava senza una meta precisa da un comune all’altro della provincia fino a giungere alla rotonda di Fondotoce di Verbania, ove è stata fatta fermare per un controllo da una pattuglia dei Carabinieri di Gravellona Toce.
Nel corso del controllo i due uomini, domiciliati nel napoletano, a precisa domanda hanno riferito ai militari che erano dei venditori ambulanti di calze e pesce. La risposta ha insospettito i militari che hanno approfondito il controllo trovando nell’auto la somma di 5.000 euro in contanti, in banconote da 10 e 20 euro. Inoltre non è passato inosservato il vistoso anello da donna in oro e pietre preziose che il passeggero aveva al dito e la collana da donna in oro che il conducente aveva al collo.
Le immagini dell’anello e della collana sono state immediatamente inviate ai colleghi a Domodossola che stavano formalizzando la denuncia della vittima, che ha immediatamente riconosciuto i suoi gioielli quali quelli che aveva consegnato poco prima al truffatore che si era presentato alla porta di casa.
I due uomini sono stati accompagnati alla caserma Carabinieri di Domodossola e arrestati per truffa aggravata, e, su disposizione del PM di turno, trattenuti in camera di sicurezza in attesa dell’udienza di convalida.
Nell’auto dei due arrestati è stato trovata anche una divisa completa delle Poste Italiane.
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Sono in corso accertamenti per capire la provenienza della divisa e se sia stata utilizzata per commettere analoghe truffe anche in altre province.
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