Incontro a Varese sulla ristrutturazione dell’ex caserma di Fornasette per i migranti: sarà pronta a fine maggio
Vertice in prefettura del tavolo permanente. Nessun cambio di destinazione dell'immobile, che una volta ultimato potrebbe ospitare alcune famiglie di migranti, “ma solo in caso di emergenza". Prossima riunione a lavori ultimati

I lavori nella ex caserma dei carabinieri di Fornasette, a Luino, sono a buon punto. L’immobile, da tempo al centro di polemiche (la Prefettura ne ha disposto l’individuazione per l’accoglienza dei migranti su ordine governativo, il Comune si è adeguato con qualche affondo politico della maggioranza verso i partiti di governo, la minoranza si è opposta), è in fase avanzata di ristrutturazione e i lavori saranno ultimati dalla metà di maggio in avanti, verosimilmente entro la fine del mese. Solo a quel punto si terrà un aggiornamento tecnico tra le parti interessate, che avverrà sempre in Prefettura a Varese, esattamente come l’incontro di questa mattina (tavolo permanente), giovedì 20 marzo.
Sono queste le principali informazioni che trapelano in via informale, ma che risultano utili per aggiornare una vicenda ancora molto dibattuta. Da quanto emerso, non vi sarà alcuna variazione nella destinazione d’uso dell’immobile, che rimarrà di natura residenziale, disposto su più livelli e oggetto di una profonda riqualificazione per risolvere le criticità evidenziate nella precedente riunione a Villa Recalcati, dove erano stati segnalati anche problemi di allacciamento alla rete fognaria.
Si tratta quindi di un immobile efficiente, ma piuttosto isolato dal punto di vista dei servizi agli utenti: pochi collegamenti con i mezzi pubblici, nessun negozio nelle vicinanze e una posizione defilata rispetto alle ultime propaggini del centro abitato.
Tuttavia, l’edificio potrebbe essere utilizzato per l’assistenza a famiglie di migranti, “ma solo in contesti emergenziali”, ovvero in caso di un netto aumento degli arrivi di richiedenti asilo.
All’incontro erano presenti, oltre al prefetto Salvatore Pasquariello, il sindaco di Luino Enrico Bianchi, il rappresentante della minoranza in consiglio comunale Furio Artoni, i tecnici che si sono occupati del coordinamento dei lavori e le parti svizzere interessate, tra cui la vicesindaca di Tresa (comune che un paio di mesi fa aveva sollevato la questione sulla stampa svizzera) e una responsabile del Dipartimento della Sicurezza del Canton Ticino.
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