Maccagno dice addio a Gianni, un uomo buono che lavorava il rame e mostrava ogni sera il tramonto sui monti
Si è spento pochi giorni prima dei suoi 73 anni Gianni Lesmo, che da Pero si era trasferito a vivere a Campagnano, fra i monti del comune di Maccagno con Pino e Veddasca. Divideva il suo tempo fra l'hobby della lavorazione del rame e il volontariato nella chiesetta di San Rocco e alle feste nel paesino: in Veddasca dolore e incredulità per la perdita di un uomo buono

“Chissà che tempo fa, sui monti, nelle valli che si inerpicano dal lago Maggiore fino alla Svizzera“. In tanti se lo chiedevano: appassionati di montagna, ma anche numerosi villeggianti che attendevano di poter salire quei tornanti e raggiungere la casa di villeggiatura.
A rispondere a tutti loro, ci pensava un uomo, che si prendeva la briga tutte le sere di registrare un breve filmato in cui mostrava montagne, lago e i tetti delle case di Campagnano. Una carrellata condita anche da informazioni utili, come la temperatura o le condizioni meteo.
Quell’uomo, che amava quegli scorci nel comune di Maccagno con Pino e Veddasca, si chiamava Gianni Lesmo e aveva scelto di condividere la sua passione per questi luoghi con amici e conoscenti.
Pochi giorni prima di compiere 73 anni, Gianni è venuto a mancare e l’incredulità e il dolore hanno raggiunto ogni residente fino alla località di Campagnano, attraversando l’intera valle.
Dopo tanti anni come villeggiante, lui e la moglie avevano deciso di cambiare tutto e trasferirsi in Veddasca, lasciando Pero, alla ricerca di una qualità della vita più salutare e con la volontà di tenere così a a bada alcuni problemi di salute.
Lì, con il tempo da pensionato a disposizione, Lesmo si divideva fra alcune grandi passioni: la lavorazione del rame, da cui creava oggetti incantevoli con cui omaggiava i suoi affetti, ma anche il volontariato, con la cura della chiesetta di San Rocco e la preparazione del presepe.
La raffigurazione della Natività arricchita da dettagli e particolari restava suo motivo di orgoglio, così come i messaggi che i turisti lasciavano in un quadernetto in chiesa, decantando la magia di un luogo magico, affacciato su uno dei belvedere più belli della provincia.
Oltre a questo, immancabile era la sua partecipazione alla sagra di San Rocco, nei giorni intorno a Ferragosto, e lo si vedeva con il grembiule addosso lavorare in cucina con allegria. Anche la scorsa estate era stato uno dei primi a rimboccarsi le maniche per contribuire a quei giorni di festa.

Tutto questo era Gianni Lesmo, e molto di più: in una vecchia intervista a Varesenews, raccontava delle sue tante passioni e di questa scelta di cambiare vita per regalarsi serenità e quel silenzio delle montagne che tanto sa fare bene all’anima.
Gianni, che da Campagnano mostra ogni sera che tempo fa in montagna
Ogni sera, infatti, sceglieva di regalare scorci di lago e montagna a chiunque lo seguisse sui social, confidando con emozione come quel rituale – nato per caso – fosse atteso da tanti, che lo riprendevano bonariamente se si fosse scordato una sera di postarlo.

Nel suo cuore, dunque, tante passioni, ma anche l’amore per la sua famiglia, con la moglie e la figlia che ora lo piangono, insieme al nipote che rappresentava il suo motivo di orgoglio più grande.
Ha lottato, Gianni, per anni, con problemi di salute per cui ha dovuto curarsi e che ha imparato a dover gestire: capitava dunque che il messaggio della sera arrivasse da Pero, o dal Policlinico, ma sempre con la voglia di augurare il meglio a tutti.
“Un uomo buono” che mancherà a chiunque lo abbia incontrato: fra i tanti messaggi inviati in queste ore sono queste le parole che tornano più spesso.
Un commosso abbraccio da parte della redazione di VareseNews e soprattutto da chi scrive ai suoi cari.
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