“L’Italia di Rocco Chinnici”: a Busto e Luino le “storie di un giudice rivoluzionario e gentile”
Due gli appuntamenti nella giornata del 10 aprile, in un istituto bustocco e a Palazz Verbania in riva al Lago Maggiore

In occasione del centenario della nascita di Rocco Chinnici, magistrato e figura simbolo della lotta alla mafia, arriva in libreria un’opera che ne racconta la vita, gli ideali e il lascito umano e professionale: “L’Italia di Rocco Chinnici: Storie su un giudice rivoluzionario e gentile”.
Scritto dal nipote Alessandro Averna Chinnici e da Riccardo Tessarini, e pubblicato da Edizioni Minerva, questo libro non è soltanto un omaggio alla memoria di un uomo straordinario, ma un ritratto di un pezzo d’Italia che lotta e resiste contro l’illegalità e che dal coraggio del Magistrato è stata ispirata e motivata.
Il libro: un ritratto corale e inedito
Attraverso le voci di familiari, colleghi magistrati, giornalisti, rappresentanti delle Istituzioni ed esponenti della società civile, l’opera ricostruisce il profilo umano e professionale di Rocco Chinnici.
Assassinato da Cosa Nostra con un’autobomba davanti alla sua casa di Palermo il 29 luglio 1983, è ricordato non solo per il suo innovativo approccio investigativo, ma anche per la sua umanità, la sua gentilezza e la sua visione rivoluzionaria.
Inventore del pool antimafia e promotore di un metodo investigativo basato sulla collaborazione tra investigatori e sulla specializzazione dei magistrati, Chinnici intuì l’importanza di seguire le tracce dei patrimoni illeciti dei cosiddetti “colletti bianchi”, aprendo una strada che avrebbe trasformato per sempre la lotta alla criminalità organizzata. Ma il suo impegno andava oltre le mura del Tribunale: fu tra i primi magistrati a portare il messaggio della legalità nelle scuole, consapevole che un cambiamento culturale fosse l’arma più potente per contrastare la mafia.
Una memoria viva, un messaggio per il futuro
A cento anni dalla sua nascita (19 gennaio 1925), questo libro nasce dal desiderio di restituire un ritratto intimo e autentico del Giudice attraverso le testimonianze dirette raccolte dal nipote Alessandro, nato otto anni dopo l’attentato. Alessandro Averna Chinnici, oggi ufficiale dei Carabinieri, racconta come la figura del nonno abbia segnato non solo la sua vita, ma anche quella di tante persone che hanno avuto l’onore di conoscerlo o che si sono ispirate al suo esempio.
Il risultato è un’opera vibrante e appassionata, capace di emozionare e coinvolgere. Ogni pagina è un invito a riflettere sull’importanza dell’impegno civile e della responsabilità personale, soprattutto per le nuove generazioni, a cui il giudice Chinnici si rivolgeva con incrollabile fiducia.
Gli autori
Alessandro Averna Chinnici, di origini siciliane, è nato a Roma il 16 settembre 1991 ed è nipote di Rocco Chinnici. Dopo aver conseguito il diploma di Liceo Classico, ha frequentato il 193° Corso “Valore” dell’Accademia Militare di Modena e la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma nel quinquennio 2011-16, conseguendo la Laurea Magistrale in Giurisprudenza. Oggi comanda la Compagnia Carabinieri di Faenza con il grado di Capitano.
Riccardo Tessarini è nato a Cerea nel 1975, ma dal 2000 risiede a Forlì, dove si è laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Attivo nell’associazionismo da vent’anni, ha svolto servizio di volontariato per Amnesty International, Unicef e Pensiero e Azione. Per la società editrice CityNews ha ideato e curato il blog Il Cittadino, focalizzato sulla partecipazione politica e sull’impegno civico. Mazziniano, è stato presidente della Consulta sulla Legalità del Comune di Forlì e ha ricoperto nell’Associazione Mazziniana Italiana incarichi sia a livello locale che nazionale.
Con Minerva ha già pubblicato nel 2017 Stato di abbandono. Il racconto di Giuseppe Costanza: uomo di fiducia di Giovanni Falcone.
Le due presentazioni di giovedì 10 aprile nel Varesotto
Alle 10.30 autori e volume saranno protagonisti all’Istituto Maria Immacolata, via Andrea Zappellini 14, Busto Arsizio VA
Alle 18.30 invece appuntamento Palazzo Verbania, piazza Garibaldi 5, a Luino.
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