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Polemiche a Domodossola per il 25 aprile “ridimensionato”

Eliminato il corteo e cancellata la presenza della banda. Critiche dalle associazioni partigiane, Anpi e Fivl, per la riduzione delle celebrazioni dell'ottantesimo

partigiani divisione valtoce domodossola

A Domodossola fa discutere la scelta dell’amministrazione comunale di ridimensionare le celebrazioni del 25 aprile, nell’anno dell’ottantesimo della Liberazione. Una scelta fatta anche in altri Comuni per venire incontro alla «sobrietà» chiesta dal governo nei cinque giorni di lutto per Papa Francesco, ma che qui fa più rumore perché Domodossola è una delle “capitali” della Resistenza italiana, la città della Repubblica dell’Ossola che nell’autunno 1944 fu il più avanzato esperimento di democrazia dentro l’Europa occupata dai nazifascisti.

Nello specifico l’amministrazione di centrodestra guidata da Lucio Pizzi ha deciso di eliminare il corteo. «La manifestazione si terrà in piazza Matteotti, con gli onori al Gonfalone»spiega il sindaco Pizzi. «Abbiamo pensato di far suonare solo la tromba solista per accompagnare i momenti salienti della cerimonia».

Contraria al “ridimensionamento” l’Anpi cittadina e quella provinciale del Verbano-Cusio-Ossola: «Siamo veramente contrariati da questa scelta – ha detto il presidente Franco Chiodi – sulla quale tra l’altro avremmo auspicato anche un minimo di confronto. Riteniamo che il rispetto del lutto nazionale non sia infranto da un corteo. Quindi noi come Anpi proporremo di partecipare a un concentramento davanti al Comune poi insieme fino a Piazza Matteotti dove parteciperemo agli eventi già programmati in precedenza».

Alla vigilia si è espressa anche la Fivl, la federazione italiana volontari della libertà che custodisce l’eredità dei partigiani moderati, cattolici e monarchici (che ebbero in Ossola uno dei principali gruppi armati, la Divisione Valtoce): «Fin dalla loro fondazione, le nostre Associazioni e la Fivl s’impegnano per rendere significativo il 25 Aprile: lo fanno da sempre con dignità, raccoglimento e rispetto, nella consapevolezza piena e matura di ciò che questo giorno rappresenta per l’Italia. Non abbiamo bisogno di esortazioni alla sobrietà, perché sappiamo che il 25 Aprile fa memoria festosa della conquista a carissimo prezzo della libertà per tutti, ottenuta con il sacrificio di chi ha messo in gioco la propria vita per restituirci, insieme con la pienezza dei nostri diritti di singoli, anche la dignità di considerarci un popolo protagonista del proprio futuro» scrive Roberto Tagliani, presidente Fivl (che è una federazione di singole associazioni, tra cui il Raggruppamento Divisioni Alfredo Di Dio nato dai partigiani tra Ossola e Alto Milanese).

«La lotta dei “Ribelli per Amore”, come li chiama la Preghiera del ribelle di Teresio Olivelli, non fu solo contro la dittatura nazifascista, ma anche contro tutti i disvalori e i danni atroci che aveva portato: la sopraffazione violenta, la persecuzione politica, la violenza della guerra, la fame e la miseria per milioni di esseri umani nel mondo».

I quaranta giorni di libertà dell’Ossola

Pubblicato il 24 Aprile 2025
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