Yes volunteering, storia di un progetto europeo che prosegue in smartworking
L'iniziativa ha per tema le buone prassi in materia di volontariato. Secondo workshop dal 30 marzo al 1 aprile
In tempi di coronavirus molti progetti si sono fermati per tutelare la salute e la sicurezza di operatori e pubblico. In altri casi tecnologie digitali accessibili consentono di lavorare a distanza, in tutta sicurezza, sostenendo la prosecuzione delle attività, portando una speranza oltre i confini e le quarantene.
È il caso del progetto europeo Yes volunteering che la cooperativa sociale Aurive di Novara ha scelto di proseguire, organizzando il secondo workshop in videoconferenza, dal 30 marzo al 1 aprile.
Si tratta di un progetto che ha per tema le buone prassi in materia di volontariato, finanziato dal programma Erasmus Plus, nell’ambito dei partenariati strategici per adulti e che coinvolge le associazioni di 6 paesi: Italia, Spagna, Portogallo, Slovenia, Austria, Turchia.
Il meeting, inizialmente organizzato a Losada, in Portogallo, dall’associazione partner Rightchallenge, verrà trasformato in un meeting online, che sperimenterà modalità collaborative di smart working, in cui 12 operatori potranno accedere individualmente con le loro connessioni e partecipare ai lavori.
Il progetto porta avanti una riflessione evoluta sul volontariato e su come esperienze di successo possano migliorare le chance occupazionali di giovani e adulti problematici (a livello relazionale e professionale) e disoccupati di lungo corso. Parliamo di un tema più che mai attuale e che prende ispirazione dall’esperienza di Aurive con il servizio civile universale, un’opportunità che in Italia con le sue politiche inclusive ha avviato dal 2001 oltre 400.000 giovani tra i 18 e 28 anni.
Il prossimo meeting online sarà l’occasione per analizzare i risultati delle attività locali del progetto, avviate dopo il primo meeting organizzato a Verbania nel mese di dicembre 2019. I partner in questi mesi hanno realizzato una ricerca sui fabbisogni formativi di giovani e adulti coinvolti in attività di volontariato nelle varie comunità di appartenenza. Complessivamente sono stati raccolti circa 240 questionari, che descrivono le motivazioni e gli obiettivi di apprendimento e sviluppo personale che spingono giovani e adulti a impegnarsi in progetti di volontariato. Tutta la documentazione raccolta verrà elaborata dalla partnership con la realizzazione di un e-book e un rapporto di indagine.
Il meeting consentirà ai partner di condividere materiali e trasferire le buone pratiche nazionali di volontariato che sono state individuate e documentate anche attraverso la realizzazione di video interviste ai protagonisti (operatori e volontari) di progetti emblematici realizzati oltre ad Aurive, da Rightchallenge (Portogallo); InterAktion (Austria); Yasam Boyu Egitim Dernegi (Turchia); Novo Mesto (Slovenia); Deses 3 (Spagna).
“In questo momento di paura è difficile pensare alla quotidianità del lavoro, ma con tanti esempi virtuosi, siamo stati stimolati ad andare avanti e utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per non fermarci e guardare oltre questa crisi” sottolinea Francesca Bellomo project manager di Aurive.
“Il meeting è un importante momento di confronto con operatori esperti” sarà anche l’occasione per programmare i prossimi incontri, il progetto ha infatti un orizzonte biennale e tutti i partecipanti hanno la speranza di ricominciare a viaggiare e potersi vedere ancora di persona”.
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