Crisi e prospettive, il tabaccaio: non solo sigarette, offriamo anche servizi indispensabili
Alexandro Colombo: “Lavoriamo a mezzo servizio per pochi euro. Mi auguro che lo stato ci dia ugualmente una mano, ma solo dopo aver aiutato chi ha più bisogno, come chi lavora nel turismo”
Tra le attività essenziali rimaste aperte in questi giorni di emergenza ci sono le tabaccherie: la scelta di non chiuderle non è stata esente da critiche. “Siamo concessionari di una licenza statale, quindi è lo stato a decidere se rimaniamo aperti o meno” spiega Alexandro Colombo, della Tabaccheria Colombo. “Molti pensano che rimaniamo aperti solo per vendere sigarette e giornali, ma in realtà offriamo diversi servizi indispensabili come la vendita di marche da bollo, fondamentali per gli aspetti burocratici, il pagamento di bollettini postali, ricariche prepagate e ricariche telefoniche”.
“Il monopolio ci ha chiesto di rimanere aperti il più possibile perché così facendo snelliamo il lavoro delle poste, che in quei giorni lavorano a orari limitati: in questo modo non si creano assembramenti agli uffici postali”.
La Tabaccheria Colombo ha contingentato fin da subito gli accessi: può entrare una sola persona per volta, e inoltre da una decina di giorni vige il blocco completo dei giochi. “Molti non ci vedono di buon occhio, dopo la decisione dello Stato di tenerci aperti, ma in realtà lavoriamo a mezzo servizio e guadagniamo pochi euro” spiega. “Nonostante ciò risultiamo aperti e sicuramente saremo tra gli ultimi a cui lo stato offrirebbe degli aiuti. Mi auguro che ci diano ugualmente una mano, ma solo dopo aver aiutato chi ha più bisogno, come ad esempio chi lavora nel turismo”.
Quando finirà l’emergenza sanitaria, secondo Colombo, molte cose cambieranno, tra cui il modo di vivere e rapportarsi con gli altri: “Ci sarà un occhio di riguardo sugli assembramenti, saremo tutti più responsabili” afferma il gestore della tabaccheria di via Galletti, che è anche bar (al momento, ovviamente, chiuso) . “Non credo che si ripartirà subito al massimo, a livello lavorativo. Questa sarà un’annata difficoltosa per tutti i lavoratori e la ripresa sarà lenta, però credo anche dopo questo periodo difficile la gente vorrà tornare a vivere e uscire di casa.”
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