Sarà un’estate senza sagre? Feste ossolane a rischio
Molti volontari che collaborano alla loro realizzazione sono impegnati nella battaglia contro il coronavirus
Nei prossimi giorni si saprà di più anche sul futuro delle sagre ossolane: il comitato si riunirà in videoconferenza lunedì, ma Guido Tomà, presidente della Sagra della Patata anticipa la direzione più probabile. “Non c’è nulla di definitivo, ma la prospettiva è quella di annullarle tutte e riprendere l’anno prossimo” afferma. “È impensabile che si possa riuscire a organizzare un evento simile, soprattutto perché anche perché ancora non abbiamo una normativa su igiene e assembramenti: credo ci vorrà almeno un anno affinché le normative si adeguino e si possa organizzare”.
Attualmente, le forze dei volontari che ogni anno collaborano alla realizzazione delle sagre sono impiegate in altre battaglie: “Di solito a fine maggio avevamo già il programma della Festa della Patata pronto e in stampa, mentre ora non c’è nulla, né abbiamo intenzione di farlo. Ora siamo tutti impegnati con la protezione civile ad aiutare i cittadini di Montecrestese con la spesa e i farmaci a domicilio. Siamo molto più utili così”.
Come è naturale che sia, il primo grande evento, l’Aprile Varzese, è saltato. “Pensare che in una zona come la nostra tutte le sagre vengano annullate è un danno economico non indifferente” spiega “Non tanto per le Pro Loco, ma per tutti i ristoratori per cui le sagre fanno da traino, e per tutte le forniture che si fanno in estate grazie a questi eventi”.
Nonostante questa difficoltà, le sagre avranno il compito di dare una mano all’economia locale che cercherà di ripartire, una volta terminata la crisi sanitaria: “Dovremo pubblicizzare e indicare alla gente i prodotti tipici e aiutare la ristorazione, gli agriturismo. Ancora non sappiamo in che modo, ma ci riuniremo anche per pensare a questo aspetto” conclude Tomà. “Non sappiamo se quando ripartiremo la gente soffrirà ancora una psicosi da assembramento oppure se, al contrario, si riverserà alle feste. Sarà uno dei tanti rischi che ci prenderemo quando torneremo a organizzare le sagre, ma lo dobbiamo correre perché abbiamo il compito di fare la nostra parte affinché l’economia locale e quel tipo di turismo ripartano”.
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