Infermieri Asl per assistenza domiciliare e nelle Rsa, Nursing Up: al di fuori della norma contrattuale
Delli Carri: “Diverso sarebbe stato se si fosse proposto agli infermieri di avere questo tipo di incarico in orario extra lavorativo, con adeguato compenso e su base volontaria”
Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, è fermamente contrario al progetto dell’Unità di Crisi piemontese. L’idea, sostenuta dall’assessorato alla sanità, è quella di utilizzare infermieri e operatori Asl per potenziare l’assistenza ai pazienti sul territorio a livello domiciliare o alberghiero e per essere impiegati nelle Rsa.
“Semplicemente l’idea che i dipendenti delle aziende sanitarie possano esser inviati a ricoprire quel tipo di ruoli è impossibile, in quanto totalmente al di fuori della norma contrattuale dei pubblici dipendenti del comparto sanità, la quale prevede il vincolo del rapporto di esclusività” spiegano dal sindacato.
“La richiesta -prosegue il Nursing Up- inviata dall’Unità di Crisi, e quindi di riflesso anche dall’assessorato, è significativa della scarsa preparazione in materia contrattuale che purtroppo già abbiamo riscontrato anche in altre situazioni, come per il tavolo sui compensi aggiuntivi inconcludente a cui siamo stati l’altro giorno, che caratterizza le decisioni di queste strutture pubbliche. Auspichiamo che la proposta sia ritirata e riformulata in modo accettabile”.
Il Segretario Regionale Piemonte e Valle d’Aosta, Claudio Delli Carri rimarca: “I professionisti non sono marionette da spostare qua e là. Tale intento è completamente al di fuori del contratto vigente. Diverso -propone- sarebbe stato il discorso se, per fare un esempio, si fosse proposto agli infermieri di avere questo tipo di incarico al di fuori dell’orario di lavoro, pensando ad un adeguato compenso da destinare a chi accettasse su base del tutto volontaria, così come previsto dalla legge 1/2002 e cioè in prestazioni aggiuntive”. A titolo di esempio, si veda il bando dell’Asl Città di Torino, seppure da corregge in un paio di aspetti”
“La totale mancanza di preparazione nella gestione contrattuale e amministrativa, oltre che organizzativa visto quello che è accaduto in queste settimane, dell’Unità di Crisi lascia davvero sgomenti, come preoccupa che nemmeno l’assessorato abbia ritenuto di correggere tale anomalia. Chiediamo che la proposta avanzata sia ritirata e valuteremo eventuali nuove proposte per il supporto territoriale e alle Rsa, se arriveranno” conclude il segretario.
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